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Usa, tre innocenti scarcerati dopo 36 anni: condannati all’ergastolo quando avevano 16 anni

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Carcere (foto d’archivio Ansa)

ROMA –  Tre uomini, arrestati nel 1983 e giudicati colpevoli dell’assassinio di un teenager a Baltimora, sono stati scarcerati dopo ben 36 anni di carcere.

Revisionando il caso, infatti, gli investigatori hanno scoperto che a sparare al teenager era stato un altro studente, Michael Willis, a sua volta ucciso in una sparatoria nel 2002.

I tre, Alfred Chestnut, Andrew Stewart e Ransom Watkins, ora ultracinquantenni, all’epoca avevano 16 anni ed erano studenti di liceo. I tre si erano dichiarati innocenti fin dall’inizio.

Il caso era stato riaperto su insistenza di Chestnut, che  qualche mese fa aveva scritto una lettera alle autorità dopo aver ottenuto i documenti con i racconti di diversi testimoni. I quali avevano identificato il killer ma erano stati ignorati dalla polizia.

I tre sono usciti di galera perché, esaminando una serie di vecchi casi, le autorità del Maryland hanno trovato di recente una serie di errori nelle indagini sull’assassinio. “Oggi non è una vittoria – ha detto Marilyn Mosby, la procuratrice statale – ma una tragedia perché questi uomini si sono visti rubare 36 anni della loro vita”.

La pena di morte e l’ergastolo negli Stati Uniti.

Anche quando era scattata la possibilità dello sconto di pena, erano rimasti in carcere perché ostinatamente negavano di aver commesso il fatto. Il clamoroso errore giudiziario del Maryland coincide con una ripresa negli Usa degli interrogativi sulla pena di morte: la maggior parte degli americani, in un nuovo sondaggio Gallup, oggi è convinta che l’ergastolo senza possibilità di sconti di pena sia una punizione migliore della pena capitale. Negli Usa i sostenitori della pena di morte restano la maggioranza, anche se sempre di meno che in passato. Posti però davanti all’alternativa tra esecuzione o carcere a vita, sei americani su dieci hanno scelto l’ergastolo.

Fonte: Ansa.

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