Washington, arrestato un uomo vicino al Congresso: aveva dell’esplosivo

NEW YORK – Gli agenti dell’Fbi hanno arrestato a Washington un uomo che, secondo gli agenti, si preparava a commettere un attentato suicida a Capito Hill, sede del Congresso americano. Il presunto terrorista, un arabo sui 30 anni, si stava dirigendo verso la sede del Congresso, dove, secondo i federali che lo tenevano d’occhio da tempo, voleva compiere un attentato.

Poco prima aveva pregato in una moschea. Il suo arresto, riporta il sito di Foxnews, è arrivato dopo una lunga indagine, nel corso della quale gli agenti si erano finti terroristi disponibili ad aiutarlo. Venuti a conoscenza delle sue aspirazioni da kamikaze, i poliziotti avevano provveduto a fargli credere che il materiale che aveva addosso era esplosivo. Una volta verificate le sue intenzioni, lo hanno fermato. Nelle prossime ore comparirà di fronte a un tribunale.

“Gli esplosivi che aveva cercato di utilizzare per l’attacco erano stati resi inoffensivi dai tutori della legge e non hanno mai rappresentato una minaccia”, ha detto il portavoce del dipartimento della Giustizia Dean Boyd. Anche Kimberly Schneider, portavoce della polizia del Campidoglio, ha assicurato che “in nessun momento c’è stato alcun pericolo”.

Fbi e Polizia hanno assicurato come mai l’arrestato ha costituito un serio pericolo per la popolazione e per gli edifici possibili obiettivi di un attacco. L’operazione che ha portato all’arresto dell’uomo – spiega il Washington Post – è scaturita nell’ambito di un’indagine condotta da tempo dall’Fbi e riguardante un presunto complotto teso a sferrare un attacco suicida contro Capitol Hill. L’uomo sarebbe stato arrestato intorno a mezzogiorno ora di Washington e al momento in cui è stato fermato indossava un giubbotto senza maniche.

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