Usa. Vescovi cattolici denunciano aumento di abusi sessuali

WASHINGTON, STATI UNITI – I vescovi cattolici americani hanno reso noto che nel 2010 le accuse di abusi sessuali da parte di preti cattolici sono aumentate, e che gli ispettori hanno accertato che 57 diocesi non seguono le direttive della Chiesa riguardo alla protezione dei bambini, a quanto riferisce l’agenzia Religion News Service (RNS) ripresa dall’Huffington Post.

Nel suo rapporto annuale sulle accuse di molestie sessuali, la conferenza dei vescovi informa che nel 2010 le accuse nei confronti di preti sono aumentate da 286 a 345. Gran parte di queste accuse sono state mosse da adulti rimasti vittime di abusi decenni orsono. Ma sette denunce di molestie sono state sporte per fatti avvenuti nel 2010.

Nel 2010 i costi relativi agli abusi sessuali sono aumentati di 19 milioni di dollari, per un totale di 70,4 milioni, gran parte dei quali spesi per compensare le vittime delle molestie.

Nelle diocesi esaminate dall’organizzazione Gavin Group di Boston sono stati riscontrati problemi con i programmi di ”ambiente sicuro” raccomandati dalla Chiesa, oltrechè inadeguatezze nell’addestramento dei bambini, dei pastori e dei direttori dei settori di istruzione religiosa. Due diocesi, una a Lincoln, Nebraska, e l’altra a Baker, Oregon, si sono addirittura rifiutate di cooperare con gli ispettori.

La ”Carta per la Protezione dei Bambini e dei Giovani”, varata dai vescovi nel 2002, richiede corsi di istruzione per la tutela dei minori e accertamenti annuali nelle diocesi, che però non sono obbligatori anche se 188 di esse vi aderiscono.

Ma l’effettiva efficacia degli accertamenti è stata messa in dubbio dopo che un rapporto della magistratura ha accusato l’Arcidiocesi di Filadelfia, che gli ispettori avevano trovato in regola, di non aver rimosso 37 preti accusati di molestie. I vescovi si propongono di modificare la ”Carta per la Protezione dei Bambini e dei Giovani” nel giugno prossimo.

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