Vanta le sue prodezze sessuali alla tv libanese: 5 anni di carcere e 1000 frustate. 60 colpi a una giornalista

Re Abdullah dell'Arabia saudita. A lui Obama fa il baciamano, non parla di diritti umani

 Una corte saudita ha condannato una giornalista a 60 frustate solo perché lavorava per il canale libanese Lbc, che ha trasmesso uno show in cui un uomo si ea vantato delle proprie esperienze sessuali fuori del matrimonio. La giornalista si chiama Rozana al Yami, ha 22anni e è  la prima donna a ricevere una sentenza del genere nel regno saudita.

L’Arabia saudita è la culla del wahabismo, la dottrina più intransigente dell’islam sunnita. La giornalista ha raccontato che il giudice ha lasciato cadere le accuse sul suo coinvolgimento diretto nel programma, ma l’ha comunque condannata per aver lavorato part-time per il canale televisivo. La rete satellitare, di cui è peraltro comproprietario il principe saudita Al Waleed bin Talal, è stata oscurata nel regno.

Un’altra collega di Rozana era stata fermata insieme a lei ma è scampata alla condanna. Peggio è andata al protagonista diretto dello scandalo, Mazen Abdul Jawad, vedovo e padre di quattro figli, che il 7 ottobre era stato condannato da un tribunale penale a cinque anni di prigione e 1000 frustate perché il suo comportamento era stato giudicato “‘immorale” secondo la sharia (la legge coranica in vigore in Arabia Saudita).

Inoltre, tre amici dell’uomo, che avevano partecipato allo stesso programma, sono stati condannati a due anni di carcere e 300 frustate ciascuno. “E’ una condanna per tutte le giornaliste”, ha detto al Rozana all’agenzia di stampa francese Afp. Non ha intenzione di fare ricorso per il timore di ricevere una pena piu’ severa.

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