Il Vaticano riabilita i Beatles. Ringo Starr: “Non mi importa niente”

”Il Vaticano ci ha perdonato? Non potrebbe importarmene di meno”. Ha risposto così, secondo quanto riporta il sito della Cnn, il batterista dei Beatles Ringo Starr al quotidiano della Santa Sede l’Osservatore Romano, che oggi ha riabilitato il leggendario gruppo inglese riconoscendo che sebbene “spacconi” e “disinibiti”, dopo i ‘fab four’, “nulla è stato come prima” nella storia della musica.

L’Osservatore romano. Oggi, infatti, l’Osservatore Romano aveva rivisto la sua opinione sul gruppo di Liverpool. “A quarant’anni dal turbolento scioglimento dei Beatles, ufficializzato il 10 aprile 1970 ma di fatto avvenuto l’anno precedente, al termine delle registrazioni di Abbey Road – scrivono i due critici – restano come gioielli preziosi le loro bellissime melodie che hanno cambiato per sempre la musica leggera e continuano a regalare emozioni”. “Ancora oggi i fan più incalliti si rammaricano per la fine precoce di un gruppo che aveva pubblicato il primo disco appena nel 1963 – aggiunge l’Osservatore Romano – e continuano a chiedersi quali e quante altre perle avrebbero potuto regalarci i ‘fab four’ se personalismi, malumori, e incomprensioni non avessero incrinato irrimediabilmente un sodalizio che sembrava plasmato soprattutto sull’amicizia”. Anche se forse il vero motivo dello scioglimento – secondo il giornale vaticano – fu nel fatto che “non c’era altro da aggiungere”. “Una freschezza inalterata, quella dei Beatles, – conclude l’Osservatore -splendidi e imperfetti, un successo inarrivabile neanche dai più rabbiosi Rolling Stones”.

“Sopravvissuti a se stessi senza essere dovuti passare attraverso la deprimente esperienza fatta da altri gruppi rock geriatrici i cui componenti ancora si ostinano a dimenarsi pateticamente sui palcoscenici a torso nudo e con jeans attillati – sostiene il giornale vaticano – i Beatles restano il fenomeno più duraturo, consistente e rappresentativo della storia della musica popolare”.

L’intervista alla Cnn. L’assoluzione della Santa Sede, giunta a 40 anni dallo scioglimento del gruppo, avvenuto il 10 aprile 1970, non ha incontrato però l’entusiasmo del celebre batterista. “Il Vaticano aveva detto che noi eravamo satanici o potenzialmente satanici e ora ci ha perdonato? Penso che su questo ha parlato più il Vaticano che i Beatles”, ha affermato Ringo Starr.

Un “conflitto” antico. Quello tra le gerarchie della Chiesa e la band di Liverpool, incline a provocazioni di ogni tipo, non è mai stato un rapporto idilliaco. Tanto che, nel 1968, John Lennon arrivò a dire “di essere più famoso di Gesù Cristo”, provocando la profonda indignazione del Vaticano, che solo quarant’anni dopo, nel 2008, assolse la star inglese.

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