CITTA’ DEL VATICANO – Caso Vatileaks, due arresti in Vaticano. In manette sono finiti monsignor Lucio Angel Vallejo Balda e Francesca Immacolata Chaoqui, già componente della Commissione referente sulle attività economiche della Santa Sede. I due sono accusati nell’ambito dell’inchiesta sulla fuga di documenti riservati della Santa Sede finiti nei libri di Gianluigi Nuzzi “Via Crucis” e di Emiliano Fittipaldi “Avarizia”. Gli arresti sono stati approvati da Papa Francesco.
Monsignor Lucio Angel Vallejo Balda, spagnolo, era stato segretario della Prefettura degli Affari economici e della Commissione di studio sulle attività economiche e amministrative della Santa Sede, istituita dal Papa nel luglio 2013.
Per la Santa Sede i libri in uscita di Nuzzi e Fittipaldi con documenti riservati vaticani “sono frutto di un grave tradimento della fiducia accordata dal Papa”. Un’operazione “in cui risvolti giuridici ed eventualmente penali” sono oggetto di riflessione in Vaticano “in vista di eventuali ulteriori provvedimenti”, anche tramite cooperazione internazionale.
IL CASO VATILEAKS – L’inchiesta esplose tre anni fa, quando il maggiordomo papale Paolo Gabriele venne incriminato per la diffusione delle carte top secret fotocopiate direttamente nella segreteria di Benedetto XVI. Fatte le dovute differenze, ora al centro delle indagini in corso in Vaticano c’è nuovamente la pubblicazione di libri con documenti riservati: ne sono in uscita due in contemporanea il 5 novembre, “Avarizia” di Emiliano Fittipaldi e “Via Crucis” di Gianluigi Nuzzi, quest’ultimo autore anche di quel “Sua Santità” che fece esplodere la Vatileaks numero uno.
Nel corso degli accertamenti, che in qualche modo si sovrappongono a quelli sulla violazione del computer del revisore generale dei conti vaticani, Libero Milone, evidentemente anche lì per carpirne i segreti, sono stati sequestrati cellulari e altri computer.
Prima ancora dell’uscita dei libri, che contengono documenti trattati dalla Commissione referente sulle attività economiche vaticane istituita da Bergoglio e sciolta alla fine del mandato operativo, si è partiti con la consapevolezza di una fuga con caratteristiche interne al Vaticano e con l’intenzione di un’immediata linea di fermezza, senza fare sconti né nel caso i responsabili fossero dei laici né dei prelati.
In “Avarizia” (Feltrinelli), Fittipaldi, che segue da anni queste vicende per L’Espresso, ha raccolto da fonti definite confidenziali una grande quantità di documenti interni – verbali, bilanci, relazioni – da cui parte per tracciare una mappa dell’impero finanziario della Chiesa e degli scandali ad esso connessi. “Non è un libro anticlericale – osserva l’autore -. La volontà è di far luce su quante incrostazioni ci siano ancora nella Chiesa di Francesco e quanta fatica faccia il Papa, proprio per la presenza di miliardi in ballo, a trasformarla nella ‘Chiesa povera e per i poveri’ che ha in mente”.
Fittipaldi ritiene che “non sia una coincidenza” il fatto che contemporaneamente al suo esca anche “Via Crucis” di Nuzzi (Chiarelettere), che almeno in parte ha documenti analoghi e che riporta persino registrazioni di cose dette dal Papa in incontri riservati in Vaticano. “Se non sappiamo custodire i soldi, che si vedono, come custodiamo le anime dei fedeli, che non si vedono?”, è una frase carpita al Papa in uno di questi vertici. E ancora: “I costi sono fuori controllo. Ci sono trappole…”. L’intenzione asserita da Nuzzi, attraverso i casi di malaffare e cattiva gestione finanziaria, quella di raccontare dall’interno la lotta che Francesco e i suoi fedelissimi stanno conducendo per riformare la Chiesa. Ma in Vaticano non la vedono allo stesso modo.