«Jess ha ormai percorso circa 10.000 miglia ed ha doppiato Capo Horn in condizioni difficili, con venti a 40 nodi e onde alte sei metri», ha annunciato fiero Andrew Fraser, portavoce della sedicenne australiana, partita lo scorso ottobre da Sydney per inseguire il sogno di divenire la più giovane navigatrice a completare la circumnavigazione della terra in solitaria.
La giovane, la cui impresa è stata accompagnata da numerose polemiche da parte di ambienti sportivi che non la ritengono in grado di affrontarla, è salpata dal porto di Sydney lo scorso 18 ottobre. Venti impetuosi, correnti, onde e la presenza di iceberg nella zona di Capo Horn, punta estrema del Sudamerica, fanno di questo passaggio uno dei più pericolosi per la navigazione a vela.
«Nonostante le cattive condizioni, doppiare Capo Horn è stato fantastico, il culmine del mio viaggio», ha scritto Jessica Watson sul suo blog, da bordo dell’imbarcazione di 10 metri tutta rosa, battezzata ‘Ella’s Pink Lady’. L’obiettivo della giovane navigatrice, che dovrebbe completare la sua impresa in otto mesi, è di battere il record stabilito nel 1999 dal connazionale Jesse Martin, allora diciottenne.