Venezuela, coniugi italiani trovati morti: pista sequestro

Pubblicato il 23 Maggio 2012 - 00:03 OLTRE 6 MESI FA

CARACAS, 22 MAG – Sono stati trovati morti ad un centinaio di metri l'uno dall'altro sulla spiaggia di Caimare Chico, Teresa Del Savio, 55 anni, e Salvatore Di Pietro, 52, i due coniugi italiani sequestrati giovedi' a Maracaibo in Venezuela, dove vivevano da anni ed erano proprietari di un negozio di liquori. L'ipotesi piu' accreditata dalla polizia locale e dall'esperto antisequestri dell'ambasciata italiana a Carcas e' quella di un rapimento a scopo estorsivo finito male, durante un trasferimento in mare, forse verso il nascondiglio scelto dai criminali.

Secondo quanto ricostruito, al momento del ritrovamento Di Pietro aveva un paio di manette ad un polso, ma su nessuno dei due cadaveri sono state trovate ferite da arma da fuoco. Sui corpi c'erano delle lesioni, forse riconducibili alla caduta in mare, che potrebbe essere avvenuta anche per motivi accidentali, dato che nel punto del rinvenimento, il mare e' di solito molto mosso. Nelle ultime ore l'autopsia ha stabilito che il decesso di entrambi e' avvenuto per annegamento.

I coniugi erano stati seguiti a bordo di un'auto e prelevati con la forza dopo aver chiuso il loro negozio di liquori in un centro commerciale, nel quartiere di Isla Dorada. Le immagini di una telecamera di sicurezza hanno ripreso la coppia mentre si allontana e sale in auto. Per convincerli a fermarsi i malviventi hanno sparato anche alcuni colpi di pistola in aria e contro la vettura. Ma e' buio completo su quanto sia avvenuto subito dopo, fino al ritrovamento dei due corpi privi di vita.

Intanto i familiari straziati piangono per i loro cari e chiedono che sia fatta chiarezza. ''C'e' tanta cattiveria in questo mondo, mia sorella e mio cognato non meritavano di morire cosi'. Hanno ucciso i nostri sogni e stroncato il futuro dei loro figli''', ha dichiarato Rossana Del Savio, sorella di Teresa, alla stampa locale. Il funerale, gia' previsto e' stato sospeso, perche' i parenti sperano di ottenere l'ok dalla magistratura locale per la sepoltura dei propri cari in Italia.

''Salvatore era italiano (ma nato a Basilea in Svizzera, ndr) si erano conosciuti quando mia sorella stava facendo un dottorato in architettura a Roma. Si erano sposati in Italia e poi erano venuti a lavorare qui. Noi siamo figlie di emigranti italiani, originari di Santa Maria Capua a Vetere, nel casertano. Mio padre voleva che la famiglia restasse unita a Maracaibo. Teresa aveva avuto due maschi ed una femmina'', ha spiegato in lacrime la sorella della vittima. Si tratta di una vicenda che ''lascia increduli e sconcertati'', afferma intanto la deputata del Pd Pina Picierno, che sul caso ha presentato una interrogazione al ministro degli Esteri ''affinche' solleciti, attivando gli opportuni canali diplomatici, le autorita' venezuelane a far piena luce sull'accaduto, assicurando i responsabili alla giustizia, per rispetto alle vittime e ai loro familiari''.

Secondo l'esperto antisequestri dell'ambasciata italiana, il picco massimo dei sequestri tradizionali a scopo estorsivo si era registrato nel 2008, quando avevano toccato quota 40. Negli ultimi anni sono diminuiti (nel 2010 sono stati 15; nel 2011, 14 e 8 nel 2012), ma sono sempre numerosi i cosiddetti ''sequestri express'' che si risolvono nel giro di poche ore e di cui spesso non vengono informate neppure le autorita'.