Vreso il proscioglimento, Strauss-Kahn brinda a champagne

NEW YORK – ''Stappa lo champagne, Dsk!''. Salvo colpi di scena che non sono mai da escludere, Dominique Strauss-Kahn, l'ex numero uno del Fondo Monetario Internazionale (Fmi), potrà presto lasciare gli Stati Uniti e rivedere Parigi: la procura di Manhattan è pronta infatti ad abbandonare le accuse nei suoi confronti chiudendo il caso di presunto stupro, almeno dal punto di vista penale, con un non luogo a procedere.

Lo ha scritto oggi con ampio rilievo il tabloid New York Post, secondo cui la decisione potrebbe essere presa già nelle prossime ore, o al più tardi il 18 luglio, quando è in calendario una nuova udienza in tribunale.

L'indicazione è stata implicitamente confermata, ma con parole decise, qualche ora dopo da una stretta collaboratrice del procuratore capo di Manhattan Cy Vance, Joan Iluzzi-Orbon, al Wall Street Journal.

Secondo la Iluzzi-Orbon, che ha seguito il caso in prima linea, ci sono seri dubbi sulla credibilità della cameriera che accusa Strauss-Kahn di averla stuprata in una stanza del Sofitel di Manhattan in cui lavora. La donna, intanto, ha fatto causa al New York Post per aver scritto che è una prostituta.

A Strauss Kahn erano stati revocati gli arresti domiciliari la scorsa settimana, dopo che è stato scoperto che la donna che lo accusava di averla violentata, la cameriera del Sofitel, aveva mentito, inventandosi tra l'altro uno stupro di gruppo quando viveva in Africa, e perdendo così qualsiasi credibilità in vista di un eventuale processo.

Il Post, che ha tradizionalmente buoni agganci giudiziari a New York, cita come fonte un investigatore di alto livello, secondo il non luogo a procedere ''è una certezza'' perché ''sappiamo tutti che il caso non è più sostenibile''.

La credibilità della donna, aggiungono le fonti, ''è cosi' bassa, e sappiamo che non siamo in grado di appoggiare il suo caso. Non una sola sua parola verrà creduta, il che è una vergogna, perché rischiamo di non sapere mai quello che è davvero successo in quella stanza''.

Strauss-Kahn vede la Torre Eiffel all'orizzonte, ma la vicenda è lungi dall'essere terminata, e i dubbi sono lontano dall'essere totalmente dissipati. Le querele, infatti, si moltiplicano su una sponda come sull'altra dell'Atlantico: a Parigi la giovane scrittrice Tristane Banon che sostiene di essere stata molestata da Dsk ne ha presentata una oggi e Dsk ha incaricato i suoi legali francesi di sporgere denuncia contro la donna per diffamazione.

A New York è il legale della cameriera del Sofitel a muoversi e a fare causa al New York Post, che senza mezzi termini ha accusato la donna di essere una prostituta.

Nella querela presentata ad un tibunale del Bronx, dove la donna vive, la cameriera chiede danni da determinare, sostenendo che il tabloid di Rupert Murdoch sapeva benissimo di scrivere il falso, ''in un disperato apparente tentativo di rilanciare le vendite, in deciso declino''.

''Tutte queste dichiarazioni sono false – prosegue il testo della denuncia -, hanno umiliato e ridicolizzato la donna in tutto il mondo descrivendola falsamente come una prostituta o come una donna che vende il suo corpo per denaro e costituiscono diffamazione'' nei suoi confronti.

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