Warren Hill, condannato a morte nonostante ritardo mentale. Pena sospesa all’ultimo

JACKSON (GEORGIA, STATI UNITI) – Warren Lee Hill, 52 anni, afroamericano era un condannato a morte. Ma Warren è anche un uomo con un grave ritardo mentale: per questo la sua esecuzione, che nelle scorse settimane ha scatenato un acceso dibattito negli Stati Uniti, è stata sospesa all’ultima ora.

Hill, rinchiuso nel penitenziario di Jakson, in Georgia, attendeva la sua fine fissata all’una di martedì notte, ora italiana. Ma i suoi legali con il sostegno di numerose associazioni per i diritti umani, sono riusciti a fermare la mano del boia. Pareri medici alla mano sono riusciti a dimostrare che Hill, giudicato colpevole dell’omicidio di un suo compagno di cella, ha un quoziente intellettivo di appena 70. La sua esecuzione, oltre che incostituzionale, sarebbe stata insopportabilmente disumana.

E’ del 2002 una sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti nella quale si prescrive a chiare lettere che “le persone con ritardi mentali dovrebbero categoricamente essere escluse dalle esecuzioni”. Allo stesso tempo, l’alta Corte ha però di fatto lasciato spazio agli stati dell’Unione nel giudicare i parametri per stabilire se un condannato abbia o meno ritardi tali da evitargli la pena capitale. E al momento della sua condanna, un giudice della Corte superiore della Georgia ha stabilito che i problemi mentali di Hill non rientravano nei rigorosi criteri per definire il ritardo mentale applicati in Georgia.

La condanna di Hill risale al 1992, quando è stato giudicato colpevole di aver ucciso un suo compagno di cella nella prigione dove già stava scontando una condanna all’ergastolo per l’omicidio della sua ragazza. Per tentare di salvare la vita a Hill, si sono mobilitati anche l’ex presidente Jimmy Carter e alcune associazioni per la difesa dei diritti umani.

Non è però ancora chiaro, afferma l’Atlanta Journal online, se la sospensione sarà revocata a breve o avrà una durata più prolungata.     La notizia della decisione della Corte d’appello è arrivata a meno di 60 minuti dall’ora fissata per l’esecuzione, quando a Warren Hill, che è nel braccio della morte da oltre 20 anni, era già stato somministrato un sedativo, per prepararlo all’esecuzione.

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