Wikileaks, la difessa di Assange lamenta "norme distorte e pm non imparziali"

LONDRA, 1 FEB – Quattro ore oggi, piu' un'ora per replicare alle tesi dell'accusa domani pomeriggio. E' il tempo che Dinah Rose, il legale che oggi rappresenta Julian Assange, ha a sua disposizione per convincere i sette giudici della Corte Suprema britannica che la richiesta di estradizione avanzata dai pm svedesi va rifiutata.

''Il caso e' molto semplice: un pm svedese va considerato come autorita' giudiziaria capace di spiccare un mandato di arresto europeo e quindi chiedere l'estradizione?'', ha chiesto in apertura del processo Rose.

'La persona che compie indagini su un individuo – ha proseguito – non puo' costituire autorita' giudiziaria, che deve essere indipendente dall'esecutivo e dalle parti in causa. Suggerire che lo sia significa infrangere un principio vecchio di secoli''.

Nello specifico, sul mandato di arresto europeo Rose ha dichiarato: ''La procedura che lo rende possibile si basa sulla fiducia. La semplificazione di queste procedure deve essere bilanciata dalla protezione dei diritti''. I giudici della Corte Suprema, va ricordato, non entreranno nel merito delle accuse di violenze sessuali mosse nei confronti del boss di Wikileaks ma si esprimeranno solo sulla questione della ''dubbia'' imparzialita' dei procuratori.

''E' sorprendente che l'accusa, nel costruire il suo castello argomentativo, non abbia definito il concetto di autorita' giudiziaria'', ha ribadito Rose.

Il caso e' stato giudicato di ''grande interesse'' pubblico dalla Corte Suprema tanto che sette giudici, anziche' in tradizionali cinque, dovranno valutare se dare torto o ragione alle obiezioni sollevate da Julian Assange.

Il verdetto, se favorevole al boss di Wikileaks, rendera' piu' complicate le estradizioni tra Gran Bretagna ed il resto d'Europa ed inneschera' una revisione della legge attualmente in vigore.

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