WikiLeaks, Lozano smentisce le rivelazioni: “Non ricordo l’allarme bomba per l’auto di Calipari”

Pubblicato il 27 Ottobre 2010 - 11:01 OLTRE 6 MESI FA

“Quella notte arrivarono segnalazioni di una possibile autobomba diretta al nostro check point, ma la decisione di fare fuoco fu dovuta al fatto che non si fermò né quando è stato intimato l’alt, né dopo la raffica di avvertimento”. Lo dice alla Stampa, tramite il suo avvocato Edward Heyes, Mario Lozano, specialista della Guardia nazionale Usa che il 4 marzo 2005 si trovava ai comandi della mitragliatrice del BP 541 sulla route Irish di Baghdad, quando sotto il suo fuoco morì il funzionario del Sismi, Nicola Calipari.

Alla luce delle ultime rivelazioni di WikiLeaks, secondo le quali gli stessi rapitori di Giuliana Sgrena avrebbero telefonato al ministero degli Interni iracheno dicendo che la vettura che andava verso l’aeroporto era un’autobomba, Lozano spiega che ”ogni volta che si prende posto a un check point si fa un briefing nel quale viene consegnata una lista di potenziali autobombe nei confronti delle quali occorre prestare particolare attenzione”, una lista compilata sulla base di ”segnalazioni di autorità locali e non, informative dell’intelligence, precedenti attentati e indicazioni della gente del posto”.

Lozano non esclude che sia giunta una segnalazione ma ”non ricorda” se fra le auto sospette c’era anche il veicolo di Calipari: ”bisognerebbe ritrovare la lista o chiedere a chi la compilo”’. ”Penso solo – conclude – che fu un tragico episodio avvenuto nel contesto di una guerra molto complicata”.

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