Wikileaks, gli attivisti contro Assange: “Lasci e si prenda le sue responsabilità”

Pubblicato il 7 Settembre 2010 - 19:19 OLTRE 6 MESI FA

Julian Assange, fondatore di Wikileaks

Birgitta Jonsdottir dice di non avercela con il suo amico Julian Assange per le accuse di stupro, ma è convinta che debba lasciare WikiLeaks, il sito web che si occupa di mettere in rete notizie riservate e documenti top secret. Lei fa parte del parlamento islandese ed è una delle attivista della fuga di news che hanno fatto conoscere Assange a mezzo mondo grazie al grande colpo sulle carte Usa riservate alla guerra in Afghanistan.

Al Daily Beast ha confessato che Assange però si è infilato in un brutto pasticcio, ma a detta sua è ora che si prenda le sue responsabilità riguardo alle accuse di stupro da parte di due donne in Svezia e lasci l’incarico di portavoce di Wikileaks.

«Non sono arrabbiata con Julian ma la situazione gli è chiaramente sfuggita di mano» ha detto. «Queste sono questioni private che non hanno nulla a che vedere con WikiLeaks. Gli ho chiesto con forza di concentrarsi sui suoi problemi giudiziari e di lasciare che sia qualcun altro a portare avanti la nostra causa».

Poi ancora: «Qualcuno doveva dirlo, non importa se verrò estromessa per questo. Quello che m’interessa è WikiLeaks e io mi considero un’amica di Julian. Ma i buoni amici sono le persone che hanno il coraggio di dirti se la tua faccia è sporca. Non ci dovrebbe essere una sola persona a parlare per WikiLeaks, ma più voci».

Insomma per lei Assange avrebbe esagerato spingendosi troppo oltre in un gioco erotico a tre: «Julian sa essere brillante in molti modi, ma non ha grande capacità di relazione ed è il tipico australiano un po’ maschilista».

La Jonsdottir però sembra che non sia la sola a volere che il volto di Wikileaks per ora si faccia da parte. Qualche giorno fa il sito si è bloccato per motivi tecnici, ma ufficiosamente c’è chi fa sapere che è stato solo un messaggio di protesta contro Assange.