Morales e la cocaina, Mubarak e il dittatore, detenuti lasciati marcire: altri file di Wikileaks

Pubblicato il 1 Dicembre 2010 - 14:11 OLTRE 6 MESI FA

Dai documenti di Wikileaks continuano ad emergere dettagli interessanti e conferme di quanto già pubblicato in passato dai mass media. Emerge per esempio che “non c’è possibilità che il Pakistan consideri questi aiuti (americani) come una compensazione sufficiente in cambio dello stop al sostegno a questi gruppi (terroristici)”. Il messaggio dell’ambasciatrice Usa non lascia dubbi sul comportamento di Islamabad che appoggia le fazioni estremiste.

“Non potete lasciare l’Iraq adesso – avverte il presidente egiziano Mubarak rivolto agli americani nel 2008 – Perché lo consegnereste nelle mani dell’Iran. Bisogna invece rafforzare l’esercito, allentare lentamente la presa e a quel punto ci sarà un golpe. Avremo un nuovo dittatore, ma sarà uno di cui ci possiamo fidare. Dimenticate la democrazia, gli iracheni sono troppo rudi”.

Un uomo d’affari, nell’agosto 2009, informa il consolato Usa di Istanbul: “Khamenei (la guida iraniana) morirà tra qualche mese. Rafsanjani (il suo rivale) ha smesso di fare la campagna contro il leader e per ora ha deciso di lasciare che la natura segua il suo corso”. Le voci sulla grave malattia di Khamenei sono ricorrenti ma è ancora alla testa del regime islamico.

Altro scacchiere, il Sud America. Incontrando l’ambasciatore Usa in Brasile, il ministro della Difesa Nelson Jobim conferma “le voci circolate in precedenza secondo cui Morales “cocalero” (presidente della Bolivia) soffriva di un grave tumore al setto nasale” e che “Lula aveva offerto a Morales esami e trattamenti in un ospedale di San Paolo”. Nel 2008 il presidente boliviano si è sottoposto ad un intervento di rinoplastica eseguito da medici cubani e locali.

Il diplomatico americano John Negroponte, nel dicembre 2008, scrive al presidente armeno Sargsyan per esprimere “la profonda preoccupazione per il trasferimento di armi in Iran che hanno causato la morte e il ferimento di soldati statunitensi in Iraq”. Alcune armi infatti erano state trovate a miliziani sciiti responsabili di attacchi in territorio iracheno.

Un diplomatico statunitense, nel marzo 2008, riporta le parole del giudice francese Ricard sul terrorista qaedista Christian Ganczarski. “Ha citato un video dove si vede Osama tenere una lezione, vicino a lui Ganczarski e Mohammed Atta, uno dei kamikaze dell’11 settembre. Ganczarki si è rifiutato di parlare. In un’altra epoca avrebbe potuto essere un generale delle SS”.

Per ora è solo un dato: nei file di Wikileaks ve ne sono almeno 7 che riguardano il mini Stato di San Marino. Nei documenti vi sarebbero riferimenti ai rapporti economici tra Italia e la piccola Repubblica.

Lo sceicco kuwaitiano Jaber Al Sabah regala un consiglio agli americani su cosa fare di 4 detenuti a Guantanamo: “Lasciateli morire. Se sono marci, sono marci, meglio sbarazzarsene. Voi li avete catturati in Afghanistan, ributtateli laggiù in piena zona di guerra”.