NEW YORK – Scoppia la polemica per i costi fuori controllo per la ricostruzione del World Trade Center a New York. Dal 2008, i costi per farla risorgere dalle ceneri dell'11 settembre il nuovo complesso sono aumentati di circa quattro miliardi di dollari, passando da 11 a 14.8 miliardi.
Quanto basta per scatenare le ire dei governatori di New York e New Jersey, Mario Cuomo e Chris Christie, contro la Port Authority di New York e New Jersey, proprietaria del Wtc.
Cuomo e Christie hanno avviato una verifica dopo la decisione dell'ente portuale di aumentare i pedaggi per ponti e gallerie lo scorso anno. Lapidaria la sentenza emessa dalla relazione presentata dagli ispettori. La "Port Authority – si legge – e' un'organizzazione non funzionante che manca di una leadership consistente ed e' incapace di controllare i costi. E' mancata, inoltre – prosegue la relazione – trasparenza e supervisione del programma per il Wtc, che ha oscurato la piena consapevolezza dei miliardi di dollari a cui si e' esposta la Port Authority".
La ricostruzione del Wtc e' stato un continuo percorso ad ostacoli per la Port Authority, che ha continuato ad accumulare debiti, oltre che ad accollarsi i debiti altrui. Ad esempio dell'azienda incaricata di deporre le travi d'acciaio per 'One World Trade Center', ex Freedom Tower, e' finita in guai finanziari e la Port Authority si e' fatta avanti per pagare parte delle bollette.
Nuvole all'orizzonte anche per il completamento dei lavori di '1 Wtc'. Per ora sono stati completati 90 piani sui 104 previsti, ma c'e' il rischio che non si riesca ad inaugurare l'edificio entro il 2013 come inizialmente previsto. Arenata inoltre la costruzione di '3 Wtc', di 88 piani, per mancanza di inquilini, e non se la passa meglio '4 Wtc', 80 piani, alle prese con lo stesso problema.