Wuhan laboratorio coronavirus, è uscito da lì? Rapporti, indizi, precedenti: anche Biden vuol saperne di più

Wuhan laboratorio coronavirus, è uscito da lì? La teoria secondo cui la pandemia sarebbe iniziata con la fuoriuscita del virus dall’Istituto di virologia di Wuhan, è sempre più diffusa. E, secondo quanto riportato dal SUN, non è uno shock.

Già in passato dai laboratori cinesi ci sono state delle fughe di virus e la scarsa protezione data al personale ha aumentato il rischio.

Wuhan laboratorio coronavirus, è uscito da lì? 

C’è il crescente sospetto che il virus Covid possa essere fuoriuscito dal Wuhan Institute of Virology (WIV). Quella che inizialmente era stata liquidata come una teoria della cospirazione ha iniziato a prendere piede. Fino al punto che il presidente Biden ha chiesto alla comunità dell’intelligence nazionale di raddoppiare gli sforzi per indagare.

Sembra inoltre che l’intelligence britannica abbia recentemente valutato la teoria giudicandola “verosimile”. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, l’ipotesi di fuga di laboratorio è concretamente basata sulla scienza. In particolare, sull’impronta genetica del CoV-2, il nuovo coronavirus responsabile del Covid-19.

Il rifiuto della Cina di consentire un’indagine e le tante smentite hanno alimentato il sospetto che stia cercando di insabbiare le responsabilità. Gli errori di biosicurezza, che vanno avanti da oltre 40 anni, hanno inoltre portato alcuni a mettere in discussione la linea ufficiale cinese secondo cui la malattia è stata trasmessa dagli animali agli esseri umani.

Episodi di contagio da influenza H1N dai laboratori: anni ’70, 2004, 2020

Nel 2004, due ricercatori cinesi sono stati esposti alla SARS e  hanno contagiato altre persone, una avrebbe perso la vita. Ci sono inoltre dei sospetti che un’epidemia di influenza H1N1 alla fine degli anni ’70 possa essere dovuta a un virus fuoriuscito da un laboratorio.

E nel 2020 un focolaio di un’infezione batterica è stato attribuito a una fuga da un impianto per la produzione di vaccini. Richard H. Ebright, docente di chimica e biologia chimica presso la Rutgers University, fa parte del crescente numero di scienziati secondo cui la teoria della fuga dal laboratorio deve essere esaminata a fondo.

A The Sun Online ha spiegato che a Pechino nel 2004 “ci sono stati due separati incidenti di laboratorio” responsabili della diffusione della SARS nella popolazione.

SARS è la Sindrome respiratoria acuta improvvisa e SARS-CoV-2 è il coronavirus che causa il Covid-19. Ebright ha affermato che lo staff che lavorava all’Istituto di virologia di Wuhan su progetti riguardanti i coronavirus legati era scarsamente protetto. E c’era un approccio lassista alla biosicurezza.

Ha osservato che utilizzavano “dispositivi di protezione individuale, di solito solo guanti a volte nemmeno quelli” e gli standard di sicurezza “erano di livello 2”.

In Cina, il Wuhan Institute of Virology (WIV) è l’unica struttura che si occupa di coronavirus dei pipistrelli. Gli studi dimostrano che uno dei virus esaminati dagli scienziati del laboratorio in una miniera, corrisponde al 96,2% per SARS-CoV-2 che causa il Covid-19.

“A Wuhan non ci sono pipistrelli ferro di cavallo, se non nei laboratori”

“L’epidemia si è verificata a Wuhan, una città di 11 milioni di persone dove non sono presenti colonie di pipistrelli a ferro di cavallo. E che si trova al di fuori del raggio di volo delle più vicine e note colonie di pipistrelli a ferro di cavallo”, ha affermato Ebright.

E ha ribadito: “L’epidemia si è verificata a Wuhan, alle porte del Wuhan Institute of Virology, il laboratorio che conduce il più grande progetto di ricerca al mondo sui virus dei pipistrelli a ferro di cavallo”.

“Il laboratorio ha cercato attivamente nuovi virus del pipistrello a ferro di cavallo nelle colonie presenti nelle caverne di remote aree rurali della provincia dello Yunnan.

“Ha portato i nuovi virus a Wuhan e poi li ha prodotti in serie, manipolati geneticamente e ha studiato quei nuovi virus all’interno di Wuhan”.

Ebright ha affermato che anche il comportamento di Pechino ha sollevato dei sospetti, in particolare il rifiuto di consentire il libero accesso agli investigatori dell’Organizzazione mondiale della sanità.

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