Yemen, bombe made in Italy usate sui civili. L’inchiesta del New York Times

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Yemen, bombe made in Italy usate sui civili. L’inchiesta del New York Times

ROMA – “Bombe italiane uccidono civili inermi in Yemen”. Lo rivela il New York Times, che ha pubblicato online un video reportage sulla vendita all’Arabia Saudita di armi prodotte in uno stabilimento della Sardegna. Armi che, riporta il prestigioso quotidiano americano, verrebbero usate anche contro civili inermi nello Yemen, Paese martoriato da una sanguinosa guerra civile.

Il servizio ricostruisce minuziosamente il percorso che dal cuore della Sardegna conduce in Arabia Saudita dove vengono esportate le bombe poi lanciate in Yemen. Nonostante il governo italiano abbia più volte assicurato che non ci sia nessuna attività illegale dietro la vicenda, il Nyt solleva dubbi sul fatto che l’Italia possa violare sia le leggi nazionali che quelle internazionali.

“Esperti europei dicono che vendere queste bombe è illegale”, dice il servizio, che ricorda come in Italia ci sia una delle normative più severe che proibisce la vendita di armamenti a Paesi coinvolti in conflitti: proprio come il caso dell’Arabia Saudita in Yemen.

Per i trattati internazionali poi – mette ancora in evidenza il Nyt – è proibito esportare armi quando ci si trova di fronte a una situazione di violazione dei diritti umani. Le immagini mostrano diverse vittime civili in Yemen, tra cui molti bambini, apparentemente causate dalle bombe prodotte in Sardegna, come testimonierebbero i frammenti degli ordigni ritrovati sul luogo delle stragi.

Il Nyt sottolinea ancora come solo nel 2017 ci sia stato un “aumento massiccio” di queste esportazioni verso l’Arabia Saudita e come il governo italiano garantisca ai produttori una licenza che permette loro di vendere armi per quasi 500 milioni di euro, di cui oltre 400 milioni per le bombe vendute a Riad e rinvenute in Yemen.

Il ministero degli Esteri italiano si è poi difeso, affermando che si tratta di “una vicenda già nota, sulla quale il Governo ha fornito chiarimenti più volte nel corso della legislatura, anche in sede parlamentare”.

L’Italia, hanno spiegato fonti della Farnesina, “osserva in maniera scrupolosa il diritto nazionale ed internazionale in materia di esportazione di armamenti e si adegua sempre ed immediatamente a prescrizioni decise in ambito Onu o Ue. L’Arabia Saudita non è soggetta ad alcuna forma di embargo, sanzione o altra misura restrittiva internazionale o europea”.

“Le richieste di società italiane per ottenere licenze di esportazione di materiali d’armamento sono valutate sempre in modo rigoroso ed articolato, caso per caso, sulla base della normativa italiana, europea ed internazionale. Le valutazione di eventuali autorizzazioni a Paesi extra Ue-Nato coinvolge previamente diversi fra Ministeri ed Enti italiani”.

In una nota il senatore del Movimento 5 stelle Roberto Cotti ha poi dichiarato di essere stato lui a fornire il materiale per l’inchiesta: “Dopo mesi di stretta collaborazione con il NYT, a cui ho fornito video, foto, documentazione, contatti, ecco ora l’inchiesta della prestigiosa testata americana”. “La denuncia è forte – continua il parlamentare – le prove schiaccianti, le responsabilità del Governo italiano evidentissime. Un Governo che continua ad autorizzare l’export delle bombe nonostante le mie denunce, con ben 6 interrogazioni parlamentari a cui non si sono degnati di rispondere per cercare di giustificare il loro operato. Un impegno, il mio, finalmente premiato”.

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