ROMA – Il fondatore e leader di al-Qaeda in Yemen, Qassim al Raymi, in cima alla lista dei terroristi più pericolosi e su cui pendeva una taglia da 10 milioni di dollari, è stato ucciso in un raid americano ordinato da Donald Trump. Dopo l’omicidio eccellente del capo delle forze armate iraniane, il generale Soulemani, prosegue la strategia americana di mirare alla testa dei movimenti terroristici nei teatri di guerra mediorientali.
La Casa Bianca ha reso noto il successo dell’azione confermando così le indiscrezioni di stampa dei giorni scorsi. Al Raymi, 41 anni, era il vice del capo di Al-Qaida Ayman al-Zawahiri. Al Raymi, riferisce una nota della Casa Bianca, si era unito ad Al-Qaeda negli anni Novanta, lavorando in Afghanistan per Osama bin Laden.
Sotto la sua guida, il gruppo terroristico “ha commesso violenze incalcolabili contro civili in Yemen e ha cercato di compiere e ispirare numerosi attacchi contro gli Usa e le nostre forze”.
“La sua morte indebolisce Al-Qaeda nella penisola arabica e a livello globale, e ci porta più vicini all’eliminazione delle minacce che questi gruppi pongono alla nostra sicurezza nazionale”.
Nei giorni scorsi il New York Times aveva riportato che al Raymi sarebbe stato colpito in un raid condotto non lontano dalla capitale yemenita Sanaa lo scorso 25 gennaio, in un’area conosciuta come la roccaforte del gruppo Aqap.
Gruppo di cui Raymi è divenuto leader nel 2015 dopo la morte, sempre in un raid aereo americano, di Sheikh Abu Basir Nasser al Wuhaishi. (fonte Ansa)
