Yemen: smentito arresto del capo di Al Qaeda

Il ministro dell’Interno yemenita Rashad al Halimi ha affermato che il capo locale di Al Qaeda Mohammad Ahmed al Hanak è ancora in fuga. La notizia del suo arresto in un ospedale era stata diffusa ieri da fonti della sicurezza in forma anonima. Tre persone sono state arrestate ieri in ospedale come sospetti membri di Al Qaida, ma fra loro non c’è al Hanak.

Il governo dello Yemen fa intanto il mea culpa per aver «trascurato» la minaccia di Al Qaeda. In una intervista alla anchorwoman della Cnn Christiane Amanpour, il ministro degli esteri yemenita Abu Bakr Al Qirbi ha affermato: «Il nostro errore è stato che abbiamo risparmiato Al Qaeda» a causa della lotta contro i ribelli Houthi nel Nord e i secessionisti nel Sud del Paese. L’attenzione della Casa bianca e della diplomazia internazionale si è concentrata sullo Yemen dopo che si è scoperto che il giovane attentatore nigeriano salito nel giorno di Natale con un carico di esplosivo a bordo di un volo Delta partito da Amsterdam e diretto a Detroit, era stato addestrato nel paese arabo.

Il ministro ha ribadito che il suo paese non accetterebbe un intervento militare diretto degli Stati Uniti sul suo territorio, spiegando che Washington ha imparato dalle sue esperienze in Afghanistan e in Iraq che l’intevento diretto può essere controproducente. Secondo Al Qirbi ci sono fra i duecento e i trecento militanti di Al Qaida in Yemen ma i fatti hanno provato, ha argomentato, che la sua nazione non è diventata il nuovo Afghanistan, riferendosi alla libertà goduta dalla rete terroristica al tempo del regime talebano.

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