New York si dà al gioco d’azzardo. Saranno costruiti altri 7 casinò

Il New York New York, uno dei casinò già esistenti.
Il New York New York, uno dei casinò già esistenti.

USA, NEW YORK – New York scommette sul gioco d’azzardo, immaginandosi sempre piu’ come Las Vegas, per risanare le casse pubbliche. Il Colorado tassa la marijuana a uso ricreativo per finanziare la costruzione di scuole. Il New Jersey approva l’aumento del salario minimo a 8,25 dollari l’ora dai 7,25 dollari attuali e un adeguamento automatico annuale degli stipendi al costo della vita, in quella che e’ considerata una svolta nello Stato.

E’ questo l’esito di alcuni dei piu’ importanti referendum sui quali gli elettori americani si sono espressi. Ma il referendum organizzato dallo Stato di New York  certamente quello che fa più notizia: oltre ai cinque casinò esistenti e confinati nelle riserve indiane, ne potranno essere costruiti altri sette. Al momento quelli progettati sono quattro e tutti lontani dalla Grande Mela: nel Southern Tier vicino alla Pennsylvania, nell’area di Buffalo e nelle Catskill. I newyorchesi di Manhattan e dintorni continueranno probabilmente ad andare ad Altantic City, la Las Vegas dei poveri in New Jersey, più facile da raggiungere rispetto a Upstate New York.

La scommessa dei newyorkesi sui nuovi casino’ e’ una vittoria per il governatore Andrew Cuomo, che ha spinto l’approvazione dell’emendamento alla costituzione per casino’ stile Las Vegas non-indiani per finanziare programmi sociali. La misura e’ stata approvata con il 57% dei voti a favore e il 43% dei voti contrari. ”Da quando ho assunto l’incarico, la mia amministrazione si e’ concentrata sul rilancio dell’economia dello stato e il voto” sui casino’ ”apre la strada alla creazione di nuovi posti di lavoro e a un aumento del turismo” afferma Cuomo.

E l’agenzia di rating Moody’s e’ d’accordo: i casino’ avranno un effetto positivo sull’economia dello stato, potenzialmente migliorandone il rating. Fra gli altri referendum c’è anche l’addio allo stadio Astrodome di Houston, gioiello tecnologico quando ha aperto nel 1965 e che ora verra’ probabilmente demolito, con gli elettori che hanno bocciato la sua trasformazione, tramite l’emissione di bond, in un grande spazio convention.

Vittoria facile in Colorado per l’imposizione di una tassa del 25% sulla marijuana a uso ricreativo per finanziare la costruzione di scuole. E’ stata invece bocciata la contestata proposta per un aumento dell’imposizione fiscale statale sul reddito per finanziare l’istruzione. Fallito anche il tentativo di 11 contee rurali del Colorado di creare il 51mo stato d’America, con una secessione che avrebbe dato vita allo stato del ‘North Colorado’. Svolta per la marijuana infine anche in Maine: Portland, la maggiore citta’ dello stato, ne legalizza il possesso per uso ricreativo.

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