Zhu Ling, avvelenata 20 anni fa, oggi idolo della Cina anti-regime

Zhu Ling, avvelenata 20 anni fa, oggi idolo della Cina anti-regime
Zhu Ling

PECHINO – Avvelenata 20 anni fa, simbolo dei cinesi repressi oggi. La vicenda di Zhu Ling è vecchia di vent’anni, ma è tornata improvvisamente al centro dell’attenzione pubblica nella comunità cinese, scatenando un’ondata di indignazione e provocando perfino una petizione rivolta all’attenzione della Casa Bianca. Una vicenda che mostra il ruolo sempre più importante dei nuovi media e che rivela, secondo alcuni, i metodi arbitrari delle autorità cinesi.

La storia di Zhu Ling è quella di un misterioso avvelenamento che ha trasformato una giovane studentessa in una semi-paralizzata. Nel 1994, mentre studiava al secondo anno di chimica in una delle più prestigiose università di Pechino, Zhu Ling cominciò ad avere forti mal di stomaco, a perdere capelli e ad avere altri misteriosi sintomi. I dottori diagnosticarono un avvelenamento da tallio, un elemento chimico utilizzato in veleni per roditori ed insetti. L’intossicazione determinò l’infermità di Zhu Ling, una provetta nuotatrice e un’abile musicista, che da allora è semi-paralizzata, confinata al letto in precarie condizioni di salute, con un età mentale di sei anni.

In un primo momento l’inchiesta si portò su la compagna di stanza della vittima, Sun Wei, la quale aveva accesso al tallio. Dopo qualche interrogatorio però, la polizia scagionò Sun e il caso fu dato per irrisolto. Dopo quasi vent’anni da quel delitto, i media cinesi ritornano sugli avvenimenti. Un caso di avvelenamento occorso a Shanghai – dove uno studente di medicina ha avvelenato un suo compagno di stanza – ha ricordato alla memoria pubblica il caso di Zhu Ling.

Oltre a manifestazioni di affetto e compassione per la famiglia di Zhu Ling, gli utenti dei social network cinesi hanno espresso i loro dubbi sul ruolo della polizia nel caso. Molti fanno riferimento a prove misteriosamente sparite e ad incomprensibili mancanze giudiziarie. E’ stata evocata un’ipotetica pressione politica da parte della famiglia di Sun Wei, la principale sospetta. Il nonno di questa ed un cugino del padre sono state figure politiche di primo piano. Di fronte all’indignazione civile su Weibo, il Twitter cinese, le autorità della censura hanno perfino impedito le conversazioni che avevano per tema gli argomenti «Zhu Ling» et «tallio».

Di fronte al silenzio delle autorità nazionali e locali, un gruppo di cinesi impiantato in America ha intrapreso un’iniziativa inaspettata. Una petizione è stata lanciata sul sito della Casa Bianca. Il sito governativo, infatti, permette ai cittadini di lanciare una petizione. Qualora questa riceva più di 100.000 firme in meno di trenta giorni, il governo americano è chiamato a rispondere. La petizione per il caso di Zhu Ling ha ricevuto 130.000 firme in meno di quattro giorni.

La pressione pubblica intorno al caso ha portato i suoi frutti in Cina. La censura di Weibo è stata di corta durata e un talk show della rete televisiva nazionale ha invitato la madre di Zhu Ling. D’altro canto, un importante giornale cinese è intervenuto sulla vicenda, stigmatizzando il prolungato silenzio della polizia a proposito del caso. Comunque andrà il «cold case» di Zhu Ling, il dibattito intorno a questo dimostra già che, grazie ai nuovi media, si stanno sviluppando nuovi equilibri tra le autorità cinesi e la comunità civile.

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