“Alessia Pifferi è dimagrita, sta male: si confessa e va a messa”. A dirlo, intervistata da Mattino Cinque News, è l’avvocato della donna, Alessia Pontenani.
Alessia Pifferi, condannata all’ergastolo dalla Corte d’Assise di Milano per aver lasciato morire di stenti la figlia Diana di appena due anni nel luglio 2022, nel luglio scorso è stata trasferita dal carcere di San Vittore a Milano alla struttura penitenziaria di Vigevano.
“Sta male, come stava male a San Vittore – ha detto l’avvocato della donna -. Anche perché adesso a Vigevano è sempre in isolamento, in cella. Prima era con un’altra signora in camera che l’aiutava, ora è di nuovo sola. Quindi immaginate una persona che è stata sola tutta la vita che di nuovo si trova 24 ore su 24 davanti allo schermo televisivo. Mi ha detto che guarda solo determinati canali, non tutti, non segue le notizie di cronaca perché teme che si parli di lei. Non parla con nessuno, se non con gli agenti e con il cappellano. L’unica cosa che fa è andare a messa e confessarsi. Ha provato socializzare ma ha rinunciato perché ha ricevuto minacce, quindi si è molto spaventata e non esce mai. Non ha più rapporti con nessuno perché ha paura”.
L’avvocato ha spiegato di essere l’unica persona a fare visita ad Alessia Pifferi: “Solo io vado a trovarla, è stata autorizzata la mia consulente, la dottoressa Bramante, ma ci sono stati dei problemi – ha detto -. Lei ha solo me, ed è una grande responsabilità. Mi spiace, perché dico la verità, perché San Vittore era più comodo per me, andavo anche due volte a settimana senza problemi. Andare a Vigevano, invece, mi porta via una mezza giornata perché sono 100 chilometri tra andata e ritorno, devo andarci di sabato. Cerco di andare una volta ogni quindi giorni. Posso dire che è molto dimagrita perché non sta più mangiando, a un certo punto si pensava avesse la tubercolosi. Per un problema nervoso si è lasciata un po’ andare”.
Secondo quanto riferito da Pontenani, Alessia Pifferi non menziona quasi mai la piccola Diana nei suoi discorsi: “Non parliamo spesso della bambina, credo che la rimozione sia una forma di protezione – ha spiegato -. La morte dell’ex marito è avvenuta in contemporanea al suo trasferimento a Vigevano e all’anniversario della morte della bambina. Però mi chiede se qualcuno va a portare dei fiori sulla tomba di Diana. Era riuscita a mandare delle persone che aveva conosciuto a San Vittore sulla tomba della bambina, queste persone hanno riferito a me delle condizioni della tomba”.
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