Le regioni di Valencia e Castilla-La Mancha, nelle scorse ore hanno subito una tragedia: più di 90 persone sono morte a causa delle intense piogge provocate dalla depressione atmosferica nota come Dana, che si è abbattuta sulla Spagna riversando in 8 ore il quantitativo di un anno di pioggia. Si stimava che le piogge avrebbero potuto essere dai 150 ai 180 litri per metro quadrato, ma alla fine ne sono stati rilevati più di 445. “In 100 anni non abbiamo mai visto nulla del genere”, spiega il fisico del Cnr Antonello Pasini.
Il bilancio delle vittime, pesantissimo, è stato confermato dal Centro di Coordinamento Operativo Integrato del Ministero dell’Interno spagnolo ed è ancora provvisorio: i dispersi sono almeno un altro centinaio. Ora si teme che la tempesta (che non è affatto finita) possa interessare la provincia di Barcellona con un tornado e della grandine che potrebbero colpire la capitale della Catalogna nella notte. Il premier Sanchez invita nel frattempo a restare a casa spiegando, per l’appunto, che l’allerta non è affatto terminata.
Tra le vittime ci sono anche bambini e neonati, mentre molte altre persone risultano disperse a causa delle inondazioni che hanno isolato diverse località. La città di Utiel si trova nella provincia di Valencia ed è una delle più colpite. Il sindaco Ricardo Gabaldon, ha raccontato che le persone sono rimaste “intrappolate come topi” a causa delle inondazioni improvvise. A seguire un video che mostra degli anziani intrappolati nel comune di Massanassa con l’acqua fino alle ginocchia.
La Farnesina ha comunicato che attualmente non risultano cittadini italiani tra le vittime e che il ministro degli Esteri Antonio Tajani sta seguendo la situazione con grande attenzione, invitando chiunque avesse bisogno a contattare l’unità di crisi. Il Governo spagnolo ha intanto dichiarato 3 giorni di lutto nazionale.
Decine di persone hanno trascorso la notte in situazioni disperate: molte sono rimaste bloccate in auto, sui tetti dei negozi o intrappolate nei loro veicoli in attesa di soccorso. Le piogge hanno colpito in particolare l’area interna della provincia di Valencia, causando gravi danni e disagi. Il servizio ferroviario tra Madrid e Valencia è stato interrotto e decine di voli sono stati cancellati o rinviati. Scuole e università sono rimaste chiuse. Il presidente della regione, Carlos Mazón, ha descritto la situazione come “senza precedenti”, mentre il presidente del governo spagnolo, Pedro Sanchez, ha convocato un comitato di crisi per monitorare l’emergenza e ha esortato i cittadini a usare cautela e a evitare viaggi non necessari.
Tutti gli accessi alla zona sud di Valencia sono stati interrotti. Municipi come Massanassa, Alfafar e Sedavì, insieme a comuni come La Torre e Horno de Alcedo, hanno subito forti danni a causa delle inondazioni. Nella regione di Castilla-La Mancha, sei persone risultano disperse, e una donna di 88 anni è stata ritrovata senza vita nella propria abitazione. Tra i comuni più colpiti ci sono Albacete e Letur sempre nella regione Castilla-La Mancha. Letur, come mostra il video che segue, è devastato come se avesse subito un terremoto.
In risposta alla crisi, i governi delle regioni di Murcia e Aragona hanno offerto mezzi e supporto alle autorità valenciane per la ricerca dei dispersi. “Tutto il nostro supporto va alle città colpite e a coloro che lavorano incessantemente per soccorrere le vittime”, ha dichiarato Fernando López Miras, governatore della regione di Murcia. Inoltre, il Ministero della Difesa ha schierato 1.034 militari dell’unità di emergenza per assistere nelle operazioni di soccorso.
Un testimone salvato nella zona di Petxina, un quartiere di Valencia, ha descritto l’intensità dell’acqua: “La velocità era incredibile; si è aperto persino un burrone”.
La Dana, acronimo di “Depressione Isolata nei Livelli Alti”, è un fenomeno atmosferico temuto in Spagna, specialmente nelle regioni affacciate sul Mediterraneo. Sebbene negli ultimi anni si siano verificati vari episodi di Dana, il governo spagnolo ha dichiarato che questa è la più grave del secolo, paragonabile a quella del 1982, conosciuta come “Pantanada de Tous”, e a quella del 1987. Le testimonianze sui social media raccontano storie di paura e difficoltà, evidenziando un’emergenza che ha colpito profondamente la comunità. Le speranze sono riposte nei soccorsi e nell’assistenza alle vittime, mentre la situazione rimane critica.
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