Amichettismo al Teatro di Roma, accordo Gualtieri-Sangiuliano, Meloni e Schlein rosse di vergogna

Amichettismo al Teatro di Roma, l’accordo Gualtieri-Sangiuliano dovrebbe fare arrossire di vergogna Meloni e Schlein.

Dopo settimane di polemiche sulla appartenenza dei dipendenti Rai alla sinistra e il tentativo della destra di fare altrettanto seguite dal turbine della nomina del nuovo direttore dei teatri romani di proprietà del Comune di Roma, sembra che l’inciucio abbia portato la pace. La scandalosa vicenda è ben riferita su Repubblica da Marina de Ghantuz Cubbe.

L’intesa tra il Campidoglio e il ministero della Cultura moltiplica i posti ai vertici della Fondazione: De Fusco cede quello da dg al nuovo arrivato e diventa direttore artistico di Argentina, India, Valle e Torlonia.

“Al Teatro di Roma ci sarà una poltrona per tutti. Saranno nominati un direttore generale e un direttore artistico. Due figure distinte per far tutti felici: da una parte il ministero della Cultura e la Regione Lazio che a questo punto con ogni probabilità confermeranno Luca De Fusco alla direzione artistica del teatro Argentina, dell’India, del Torlonia e quando riaprirà, anche del Valle.

“Dall’altra il Comune di Roma avrà la sua rivincita e potrà chiamare a fare il dg Onofrio Cutaia detto “Ninni”, che ha un profilo più manageriale. Cutaia però ha fatto sapere che non ci pensa nemmeno a lasciare la direzione del Maggio Fiorentino”.

Forse è offeso: doveva essere lui il Dg romano ma il blitz della destra lo ha segato.

Ora si parla di Paola Macchi, direttrice amministrativa e organizzativa del Festival dei due mondi di Spoleto.

“Il Teatro di Roma lo conosce da vicino” scrive Repubblica. “Qui ha ricoperto prima il ruolo di assistente del direttore (tra il 2014 e il 2017) e poi quello di direttore operativo dal 2017 al 2020”.

La trattativa sul Teatro di Roma, con sdoppiamento finale dei posti di comando, negli ultimi giorni si era infittita.
“La vicenda era divampata negli ultimi giorni : la premier Giorgia Meloni ha lanciato accuse di “amichettismo” al Pd e rivendicato che “quel tempo è finito, nei posti ci vanno le persone che hanno le competenze, non serve più avere la tessera del partito democratico”.

“Dall’altra parte della barricata invece la segretaria del Pd Elly Schlein e non solo, ha accusato la destra di voler occupare tutti i posti di potere. Alla fine la pace è tornata: avranno tutti una poltrona su cui sedere e nessuno potrà dire di non essere stato accontentato dallo spoils system”.

 

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Alessandro Avico