Antisemitismo in crescita in tutta Europa. L’avversione, la lotta, l’odio contro gli Ebrei è sotto gli occhi di tutti. Un fenomeno antico che risale addirittura ai primi secoli del Cristianesimo (Ebrei bollati come deicidi), proseguito nel Medioevo con in più una ostilità economica-sociale (Ebrei accusati di avere il monopolio dell’’usura e del denaro) e ingigantito nel tempo dal manifestarsi di ideologie antidemocratiche, razziste, filo-ariane tanto che l’antisemitismo ha investito le masse popolari.
Quello poi che è successo nel secolo scorso è tristemente noto: le leggi di Norimberga (1935), il piano di sterminio di Hitler mediante i famosi campi (Auschwitz, Buchenwald, Belsen, ecc). Sconfitto il nazismo il fenomeno sembrava rientrato. Ma la nascita dello Stato di Israele (1948) ho prodotto il risveglio di un ampio movimento antisionista (con evidenti elementi antisemiti) che ha assunto proporzioni inquietanti dopo il 7 ottobre 2023: gli ostaggi ebrei catturati da Hamas, le bombe su Gaza, il Medioriente in fiamme tra scontri e trattative,i cortei pro Palestina, 20 battaglioni ora in Cisgiordania, le richieste inascoltate dell’Onu la pace ancora lontana. E questo clima di tensione, di odio, ha prodotto una crescita esponenziale di antisemitismo.
Il rapporto dell’Agenzia per i diritti umani
È uscito in questi giorni lo studio pubblicato dalla “European Union Agency for Fundamental Rights” (OHCHR) – Agenzia delle Nazioni Unite, sede centrale a Ginevra, mille dipendenti, budget annuale di 120 milioni di dollari – che ha certificato in un corposo e dettagliato dossier come l’antisemitismo sia cresciuto negli ultimi cinque anni in tutti i Paesi Europei. Un dato emblematico: il 37% ha dichiarato di essere stato molestato perché ebreo. E giù un elenco di attentati a sinagoghe, liste di proscrizione di presunti “agenti sionisti “, molotov lanciate contro scuole ebraiche, affiliati all’Isis che hanno accoltellato a morte varie persone, Università occupate in cui si è arrivati ad inneggiare la Jihad, cioè la guerra santa contro gli infedeli, lo strumento armato per la diffusione dell’Islam.
Il caso della scrittrice Cecilia Parodi
A gettare benzina sul fuoco, cita il report svizzero, ci sono anche intellettuali e scrittori di varia umanità che si inseriscono nella delicata questione, a volte sbracando. È il caso recente che ha avuto per protagonista la scrittrice Cecilia Parodi. In un video pubblicato su Instagram (“Odio tutti gli Ebrei”), la sciura Parodi avrebbe rivolto frasi offensive contro la senatrice a vita Liliana Segre, Israele e il popolo ebraico. La Procura di Milano ha ipotizzato i reati di “istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa” e di “diffamazione aggravata dall’odio razziale”. L’inchiesta prosegue. Ne vedremo delle belle. A seguire il video della Parodi finito sotto inchiesta.
https://www.youtube.com/watch?v=Yy053EE9hPU