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Arrestato il minorenne di 14 anni che voleva creare una provincia dell’Isis in Italia

Un ragazzo di 14 anni è stato arrestato a Potenza con l’accusa di promuovere l’ideologia dello Stato Islamico in Italia. Il giovane, “attivo nella creazione e pubblicazione di contenuti” per il gruppo jihadista, avrebbe cercato di incoraggiare la formazione di una “provincia” dello Stato Islamico sul territorio italiano. Il gip ha convalidato la misura cautelare, decidendo per il suo collocamento in una comunità, ritenendo necessario un percorso di recupero e sostegno per via della sua giovanissima età.

Le indagini

Le agenzie di informazione e sicurezza hanno scoperto l’attività online del ragazzo, attivo in un gruppo Instagram frequentato da sostenitori dello Stato Islamico. Gli investigatori hanno anche rilevato che il quattordicenne non si limitava a creare e diffondere contenuti jihadisti, ma partecipava a gruppi Telegram di sua proprietà, creati appositamente per radunare i simpatizzanti del gruppo terroristico. All’interno di questi gruppi, il giovane diffondeva messaggi estremisti, mirando a costruire una “wilaya” o provincia islamica in Italia.

una locandina dell'isis
Arrestato il minorenne di 14 anni che voleva creare una provincia dell’Isis in Italia (foto ANSA) – Blitz quotidiano

Il materiale sequestrato

Durante una perquisizione domiciliare, le forze dell’ordine hanno rinvenuto prove tangibili a supporto delle accuse: munizioni e oggetti che potrebbero essere utilizzati come armi, insieme a contenuti che mostrano attacchi suicidi realizzati da minorenni. Questi elementi costituiscono prove oggettive che supportano l’accusa di partecipazione ad attività terroristiche internazionali e a intenti eversivi. In particolare, i messaggi scoperti rivelano una chiara intenzione di compiere azioni estremiste nel breve termine all’interno del territorio nazionale.

Il percorso di recupero

Considerando la giovanissima età del ragazzo e la gravità delle accuse, il gip ha stabilito il suo trasferimento in una comunità, con l’intento di favorire un processo di rieducazione e recupero. Questo episodio sottolinea come le attività terroristiche possano coinvolgere anche i minori, utilizzati come strumento di propaganda e diffusi attraverso i social media.

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