I dubbi sulla qualità dell’acqua sono emersi rapidamente lo scorso anno, quando il 20 luglio, pochi giorni dopo la scoperta di un nuovo caso di Sindrome Emolitico Uremica (Seu) che ha colpito una bimba trentina di due anni e mezzo. La sindaca di Predaia, Giuliana Cova, ha firmato un’ordinanza per vietare l’utilizzo della sorgente “Presa Malga”. L’acqua era risultata contaminata. Le indagini iniziali si erano concentrate su formaggi, in particolare due caciotte della malga Coredo che, secondo le analisi dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie e di Brescia, contenevano lo stesso ceppo di Escherichia coli responsabile dell’infezione. Tuttavia, la madre della bambina ha sempre sostenuto che sua figlia non aveva consumato formaggio. A distanza di un anno, ci sono nuovi sviluppi nell’inchiesta.
I carabinieri del NAS di Trento, su richiesta della pm Maria Colpani, hanno sequestrato preventivamente la sorgente “Presa Malga”, la “Presa di Malga Vecchia” e la fontanella che serve la malga di Coredo, tutte risultate positive al batterio Escherichia coli. Il sopralluogo ha rivelato che il canale è fortemente corroso e necessita di interventi, mentre il serbatoio di accumulo non è adeguatamente recintato. Durante il blitz sono stati prelevati 11 campioni d’acqua per ulteriori analisi.
Il batterio Escherichia coli era stato rilevato in quantità superiori ai limiti consentiti anche nell’impianto idrico della malga, dove la bambina era stata a fine giugno 2023. Questo particolare, alla luce del recente sequestro, suggerisce che il batterio possa annidarsi nelle tubature. La sorgente serve solo le malghe della zona e alcune fontane. Gli inquirenti stanno cercando di determinare se la bambina abbia bevuto acqua contaminata dalla fontanella e stanno cercando la causa esatta della contaminazione. Le indagini continuano e si attendono i risultati delle analisi per chiarire ulteriormente il quadro.
Dopo il ricovero della bambina all’ospedale di Padova, la Procura ha avviato un’inchiesta per lesioni gravissime e violazione della legge 283 del 1962, che vieta la somministrazione di alimenti con cariche microbiotiche superiori ai limiti di legge. Inizialmente, il legale rappresentante della malga era stato iscritto nel registro degli indagati, ma ora l’inchiesta si è allargata coinvolgendo quattro persone. La vicenda è particolarmente complessa e delicata, e la Procura sta conducendo ulteriori approfondimenti. La bambina, che aveva visitato la malga a fine giugno 2023, si è ammalata pochi giorni dopo l’inizio delle vacanze. Il periodo di incubazione della Seu varia tra 1 e 5 giorni, ma i sintomi gravi possono manifestarsi fino a 10 giorni dopo il contatto con il batterio.
Appena appresa la notizia, il Dipartimento di Prevenzione dell’azienda sanitaria ha sospeso la vendita e la somministrazione dei prodotti della malga, e il NAS è intervenuto immediatamente. La struttura rimane chiusa ed è attualmente utilizzata solo per il pascolo. La comunità locale e le autorità continuano a monitorare la situazione, con l’obiettivo di garantire la sicurezza pubblica e prevenire ulteriori incidenti.