Il TAR ha sospeso il Decreto Tariffe. Una pronuncia che getta il sistema sanitario italiano nel panico. Ecco cosa dobbiamo aspettarci
Il 2025 si apre con uno scenario di confusione nella sanità italiana. Il Decreto Tariffe, che avrebbe dovuto aggiornare le tariffe per visite ed esami e introdurre nuove prestazioni garantite dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN), è stato sospeso dal Tar del Lazio, gettando il sistema nel caos.
Il 30 dicembre, data prevista per l’entrata in vigore del nuovo tariffario, il Tar ha accolto un ricorso presentato dagli operatori della sanità privata, evidenziando presunte irregolarità nel testo del decreto, tanto da sollevare dubbi di costituzionalità. La decisione ha costretto le Regioni a sospendere i nuovi codici delle prestazioni appena implementati, tornando ai vecchi sistemi in attesa di una sentenza definitiva, attesa per il 28 gennaio.
Caos prescrizioni sanitarie
Gli ambulatori medici stanno affrontando una situazione critica: ogni giorno, in media, si effettuano circa 200.000 prenotazioni per visite ed esami. Il blocco anche solo temporaneo rischia di interessare migliaia di cittadini, già provati dai lunghi tempi di attesa della sanità pubblica.
Chi si reca dai medici in questi giorni trova spesso avvisi che chiedono pazienza, mentre molti pazienti si vedono costretti a rimandare le cure o a subire lunghi rimpalli tra ambulatori e Centri Unici di Prenotazione (CUP).
I sindacati dei medici hanno denunciato gravi disservizi e disallineamenti tra i vari sistemi di prenotazione, aggravati dalla sospensione del nuovo nomenclatore.
- Codici disallineati: Le nuove tariffe non corrispondono a quelle precedenti, causando problemi nella prescrizione e dematerializzazione delle prestazioni.
- Difficoltà operative: Medici e pazienti sono intrappolati in un labirinto burocratico, tra modifiche informatiche complesse e mancanza di indicazioni operative chiare.
I nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), attesi da oltre otto anni, includevano prestazioni fondamentali come:
- Procreazione Medicalmente Assistita (PMA).
- Screening e diagnosi per malattie rare.
- Nuove terapie oncologiche.
Tuttavia, la sospensione del Decreto Tariffe rende inaccessibili molte di queste prestazioni, lasciando i cittadini senza risposte. Il Ministero della Salute ha annunciato un ricorso d’urgenza al Consiglio di Stato per salvare il decreto, con l’obiettivo di apportare modifiche mirate che possano superare i rilievi del Tar. Tuttavia, la soluzione definitiva potrebbe arrivare solo dopo la sentenza del tribunale amministrativo, prevista a fine gennaio.
Il blocco del Decreto Tariffe evidenzia le fragilità di un sistema sanitario già sotto pressione. Medici e pazienti si trovano a fronteggiare enormi disagi, mentre il governo tenta di risolvere una crisi che rischia di prolungarsi per settimane. Fino ad allora, l’appello è alla pazienza, ma l’urgenza di una sanità più efficiente non può più essere rimandata.