Un cacciatore della Valle dei Laghi, in Trentino, si è auto denunciato dopo aver ucciso per errore una femmina di gallo forcello, una specie protetta. La vicenda è finita in tribunale e gli è stato sospeso il permesso di soggiorno. Come spiega il sito Il Dolomiti, l’uomo ha una lunga esperienza nella caccia ed è stato tratto in inganno dal piumaggio dell’esemplare, che è un animale protetto dalla legge. Subito è partito il procedimento penale e, in parallelo, il permesso di caccia che aveva da circa 60 anni gli è stato ritirato.
Poco dopo aver sparato e ucciso il gallo, però, si è subito accorto del fatale errore. “La caccia dell’esemplare femmina non è consentita – spiega l’avvocato Erica Vicentini– a differenza di quella del maschio. Per questo, di sua spontanea volontà, ha deciso di rivolgersi direttamente ai forestali, ammettendo quello che era successo e raccontando l’errore”. “Il procedimento penale confidiamo venga archiviato”, aggiunge il legale.