Il Regno Unito ha annunciato un divieto temporaneo sull’importazione di carni bovine, suine e ovine provenienti dalla Germania. La decisione, presa dal governo di Keir Starmer, mira a proteggere gli allevatori britannici dal rischio di contagio da afta epizootica, un virus altamente contagioso che colpisce il bestiame. Questo provvedimento segue quelli già adottati da Corea del Sud e Messico, che tuttavia hanno limitato il bando alla sola carne suina.
I primi casi di afta epizootica degli ultimi 30 anni sono stati individuati in un allevamento di bufali vicino a Berlino. Lunedì, nel Brandeburgo, sono stati macellati preventivamente 55 capre, pecore e tre bovini. La fattoria colpita aveva acquistato fieno da un allevamento infetto, dove la malattia era stata inizialmente confermata. Per arginare la diffusione, la Germania ha imposto un divieto di trasporto del bestiame per 72 ore. Nonostante le misure, il ministro dell’Agricoltura Cem Özdemir avverte che è presto per dichiarare l’epidemia contenuta, mentre rigidi controlli continuano.
L’epidemia minaccia le esportazioni tedesche di prodotti animali, che generano un fatturato annuo di circa 10 miliardi di euro. La perdita dello status di Berlino come zona indenne impedisce il rilascio di certificati veterinari necessari per le esportazioni extra-UE. Anche il latte, i prodotti caseari e la carne lavorata potrebbero subire gravi ripercussioni.
Nota anche come foot-and-mouth disease, questa malattia causa febbre e dolorose vesciche negli animali da allevamento. Non rappresenta un rischio per l’uomo, né tramite contatto diretto né attraverso il consumo di carne o latte infetti. In passato, l’Europa ha combattuto l’afta epizootica con vaccinazioni di massa, ma con la dichiarazione di “zona libera” negli anni ’90, i vaccini sono stati sospesi. Nonostante la rarità dei casi in Europa, l’afta epizootica è ancora comune in Medio Oriente, Africa e alcune aree dell’Asia e del Sud America.