Almeno per ora Chiara Petrolini resta una ragazza “difficilmente decifrabile”. Così l’ha definita il procuratore di Parma, Alfonso D’Avino in conferenza stampa.
Tutte le domande senza risposta
Resta da capire, infatti, perché una ragazza che tutti descrivono come una giovane “normale”, con gli amici, con la vita da studentessa di scienze dell’educazione, il lavoro part time da baby sitter, avrebbe, e per due volte nel giro di poco più di un anno, tenuto nascosto al mondo le gravidanze, partorito e sepolto i neonati nel giardino di casa?
Addirittura, come ipotizza la Procura, anche se lei nega, dopo averli uccisi? E, soprattutto, perché, durante l’interrogatorio ha detto che avrebbe voluto tenerli?
“Difficile trovare un movente”, ha risposto il procuratore ad un giornalista. “Ma se si fosse trattato di un errore, come è possibile ripetere a distanza di poco meno di un anno la stessa condotta?”, ha domandato a propria volta.
Dopo il secondo parto, raccontano gli inquirenti, la ragazza è andata in un bar, poi ha mangiato la pizza con la famiglia, ha passato la notte con il fidanzato e il giorno dopo, alla vigilia della partenza per gli Usa, è andata dall’estetista, ancora in locali e vinerie fino alle 2 di notte. Ma com’è possibile?
“Io volevo quel bambino”, ha detto riferendosi al secondo neonato, quello di agosto. E allora perché, ancora, durante la gravidanza beveva alcol e fumava marijuana? E perché sul web cercava come indurre o accelerare un parto, come favorire un aborto e anche notizie sulla decomposizione di un cadavere?
Le domande per ora sono senza risposta o, semplicemente, abbiamo tutti un po’ paura della realtà e quella risposta non vogliamo darcela da soli.