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Col gas Xenon puoi scalare l'Everest in tre giorni. Il controverso pacchetto da 150mila euro di un'agenzia austriaca (foto ANSA) - Blitz quotidiano
Scalare l’Everest in una settimana, un’impresa che sembrava impossibile, ora è realtà grazie all’agenzia austriaca Furtenbach Adventures. Il programma “Everest in una settimana” promette di portare i partecipanti in cima al mondo in soli sette giorni, a un costo di 150.000 euro a persona. Questo pacchetto all-inclusive include visite mediche, alberghi, cibo, guide e, sorprendentemente, doping. La proposta si basa sull’uso del gas Xenon, un prodotto che aumenta la produzione di globuli rossi nel sangue, migliorando così l’ossigenazione. Il programma sta suscitando polemiche, poiché l’uso di Xenon è considerato doping dalla WADA dal 2014.
La spedizione e la controversia del doping
A maggio, un gruppo di alpinisti britannici, guidati da Garth Mille, un esperto di Himalaya, testerà il programma. Si vocifera che tra i partecipanti ci sia anche Alistair Carns, un ministro britannico. Una volta atterrati a Kathmandu, i partecipanti saranno sottoposti a una terapia con gas Xenon in una clinica, prima di intraprendere la scalata. Questo trattamento permette di evitare le settimane di acclimatazione necessarie per affrontare l’altitudine estrema. In sostanza, i partecipanti potrebbero salire in cima all’Everest in soli tre giorni, saltando l’adattamento fisico graduale che solitamente richiede settimane.
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I benefici e i rischi del gas Xenon
Lo Xenon induce l’organismo a produrre eritropoietina (Epo), un ormone che stimola la produzione di globuli rossi, migliorando la capacità del corpo di trasportare ossigeno. Lukas Furtenbach, guida alpina e fondatore dell’agenzia, ha sperimentato personalmente l’efficacia di questa tecnica scalando l’Aconcagua, nelle Ande, dopo aver inalato xenon. Furtenbach è convinto che non ci siano rischi per la salute, grazie alla supervisione medica. Tuttavia, l’uso di una sostanza vietata solleva interrogativi etici e sportivi, poiché potrebbe cambiare radicalmente la natura dell’alpinismo.
Le critiche e la difesa di Furtenbach
Il metodo sta suscitando molte critiche, specialmente per il rischio di snaturare l’essenza dell’alpinismo, che si fonda sulla fatica, l’avventura e l’adattamento naturale. Alcuni esperti ritengono che il ricorso al doping possa trasformare una scalata storica in una semplice esperienza turistica. Furtenbach, tuttavia, difende il programma, sottolineando che l’obiettivo è migliorare la sicurezza della spedizione, riducendo i rischi legati all’acclimatazione. “L’acclimatazione migliore – ha affermato – rende la spedizione più sicura”.