Il naufragio del veliero Bayesian è avvenuto la notte del 19 agosto al largo di Porticello, Palermo. Il veliero, lungo 56 metri, è affondato improvvisamente, causando la morte di sette persone a bordo. Le indagini e le autopsie hanno svelato dettagli sorprendenti sulle modalità della tragedia. Secondo quanto riportato da La Repubblica, i risultati delle autopsie rivelano che le vittime sono morte per “annegamento atipico” o “morte da confinamento”. Questo tipo di annegamento si verifica quando, in un ambiente chiuso, l’ossigeno disponibile viene consumato, lasciando spazio a gas tossici come l’anidride carbonica.
Durante l’affondamento, si sarebbe creata una bolla d’aria intrappolata nella nave. Tuttavia, man mano che la nave affondava, questa bolla d’aria diminuiva progressivamente di volume, diventando sempre più pericolosa per chi vi era rimasto intrappolato. Le vittime, infatti, non avevano acqua nei polmoni, nella trachea o nello stomaco, il che suggerisce che non sono morte per annegamento classico, ma per soffocamento dovuto alla mancanza di ossigeno e all’alta concentrazione di anidride carbonica.
Il veliero trasportava a bordo diverse personalità di rilievo, tra cui l’avvocato newyorkese Chris Morvillo, sua moglie Neda, il banchiere Jonathan Bloomer con la moglie Judith, il magnate inglese Mike Lynch e sua figlia diciottenne Hannah. Dei sette corpi recuperati, quattro sono stati sottoposti ad autopsia. Cinque dei cadaveri sono stati trovati nella stessa cabina sul lato sinistro della nave, mentre Hannah era nella stanza accanto.
I medici legali ipotizzano che le vittime fossero sveglie al momento del disastro, forse avvertite da Angela Bacares, moglie di Mike Lynch, che era l’unica ad accorgersi del peggioramento delle condizioni meteo. Angela aveva provato a dare l’allarme, ma a causa di ferite riportate nel tentativo di attraversare la nave, non è riuscita a raggiungere le altre cabine. Le vittime, bloccate sottocoperta, non sarebbero state in grado di raggiungere il ponte superiore e sarebbero rimaste intrappolate nella bolla d’aria tossica.
Le autorità hanno aperto un’inchiesta per naufragio e omicidio plurimo colposo. Tra gli indagati ci sono il comandante del veliero, James Cutfield, l’ufficiale di macchina Tim Parker Eaton, e il marinaio di guardia Matthew Griffiths. Secondo le testimonianze e i rapporti preliminari, l’equipaggio potrebbe non aver reagito tempestivamente al deteriorarsi delle condizioni meteorologiche, lasciando così i passeggeri intrappolati nelle cabine senza possibilità di fuga.
Ulteriori analisi, inclusi gli esami tossicologici, saranno condotte per chiarire le condizioni psicofisiche delle vittime al momento del disastro e per confermare la dinamica dell’incidente. La complessità della situazione, soprattutto in relazione al maltempo e alla gestione dell’emergenza a bordo, richiede un approfondimento per stabilire le eventuali negligenze o mancanze da parte dell’equipaggio e dell’organizzazione della navigazione.
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