
Coniugi mummificati a Verona, per la maxi-eredità sarà decisivo capire chi è morto per primo (foto ANSA) - Blitz quotidiano
Il ritrovamento dei corpi semimummificati di Marco Steffenoni e della moglie Maria Teresa Nizzola nella loro villa sopra Parona ha aperto un caso legale complesso. I due coniugi, vissuti in isolamento per oltre vent’anni, non avevano figli né eredi diretti. Steffenoni aveva redatto un testamento destinando il patrimonio in beneficenza, ma se il documento non venisse ritrovato? In tal caso, parenti fino al sesto grado potrebbero avanzare pretese sull’eredità, tra cui un fratello con cui Steffenoni non aveva rapporti da anni. La questione più cruciale, però, è accertare chi dei due sia morto per primo, dato che ciò influenzerebbe la successione dei beni.
Un patrimonio milionario in bilico
La fortuna degli Steffenoni è notevole: oltre alla villa con tenuta e oliveto, vi sarebbero ingenti somme di denaro e proprietà immobiliari. Se il regime patrimoniale della coppia era la comunione dei beni, chi è morto per secondo ha ereditato tutto, lasciando ai propri parenti il diritto esclusivo di successione. Questo aspetto scatenerà sicuramente una battaglia legale tra gli aspiranti eredi e le associazioni benefiche destinatarie del testamento.
Furti e sciacalli nella villa abbandonata
Mentre si cerca di chiarire il destino dell’eredità, la villa è stata più volte violata da ladri, che hanno sottratto oggetti di valore. Nonostante i sigilli della polizia, incursioni recenti dimostrano che gli sciacalli continuano a razziare la casa. Le forze dell’ordine intensificheranno la sorveglianza per proteggere il patrimonio degli Steffenoni.