Foto d'archivio Ansa
“Chiedo scusa per quello che ho fatto, ho sbagliato. Al momento non mi sono reso conto della gravità, ma non volevo uccidere nessuno”. Queste le parole del giovane arrestato nella notte tra l’altro ieri e ieri per aver teso un cavo d’acciaio in viale Toscana a Milano, con due complici non ancora indentificati. Le ha pronunciate durante l’udienza di convalida dell’arresto.
Ora il giudice s’è riservato di decidere sia sulla convalida sia sull’eventuale misura cautelare alla quale sarà sottoposto il 24enne per l’accusa di strage, attentato alla sicurezza dei trasporti, blocco stradale e ricettazione, ipotizzate dal pm Enrico Pavone assieme all’attentato alla sicurezza dei trasporti.
L’allarme era stato dato da un residente in zona che aveva visto i tre tirare il cavo ad altezza d’uomo, fissandolo a una pensilina dell’Atm e a un albero. I militari erano subito intervenuti recidendolo ed evitando conseguenze per motocilisti e automobilisti.
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