Il “Don Carlo” di Verdi ha inaugurato la stagione della Scala, solito copione: proteste,mondanità e grande musica e cori per la Palestina libera Il “Don Carlo” di Verdi ha inaugurato la stagione della Scala, solito copione: proteste,mondanità e grande musica e cori per la Palestina libera

Il “Don Carlo” di Verdi ha inaugurato la stagione della Scala, solito copione: proteste, mondanità e grande musica

Il “Don  Carlo” di Giuseppe Verdi, opera complessa e affascinante, ha inaugurato la stagione della Scala, tradizionale appuntamento meneghino di Sant’Ambrogio.

Vigilia della Immacolata. Evento musicale di portata mondiale. E prima dell’Inno nazionale (18.03) l’annuncio storico: il canto lirico (italiano) è patrimonio dell’Unesco. 

Serata magica e, tutto sommato, tranquilla dopo il teatrino di mercoledì per l’assegnazione dei posti nel palco reale. Solito copione delle prime: mondanità, sfarzo, folklore, proteste contenute, grande musica ; e grande orchestra, al guinzaglio del carismatico direttore Chailly.

Primi scroscianti applausi (18.26) per il duetto Meli-Salsi. Semplicemente strepitosi. Alle 18.34 entra in scena Elisabetta  e l’opera plana nella sua drammatica   narrazione: l’amore che sfida il Potere, il figlio che sfida il padre. La vacuità dei fasti regali. La tirannia e la sua solitudine. L’ossessione del dominio. C’è tutto Il dizionario di Verdi. Capolavoro c’è chiude la “Trilogia del terrore, iniziata con Macbeth e Boris. Il primo atto termina alle 19.12, tr gli applausi.

LE SEI GRANDI VOCI

FRANCESCO MELI (tenore) – Don Carlo, Infante di Spagna
ANNA NETREBKO (soprano) – Elisabetta di Valois, figlia del re di Francia
LUCA SALSI (baritono) – Rodrigo, marchese di Posa
MICHELE PERTUSI (basso) – Filippo d’Asburgo, re di Spagna
ELINA GARANCA (mezzosoprano) – Principessa d’Eboli
JONGMIN PARK (basso) – Il Grande Inquisitore

LE FIRME DELL’OPERA

RICCARDO CHAILLY (direttore d’orchestra ) – Alla sua decima inaugurazione
LUIS PASQUAL (regista) – Già assistente di Giorgio Strehler a Milano
DANIEL BIANCO (scenografo) – Argentino dal ricco palmares operistico
FRANCIA SQUARCIAPINO (costumista) -Romana, premio Oscar 1991 per Cyrano
ALBERTO MALAZZI (direttore coro) – Maestro del coro della Scala, già a La Fenice di Venezia

LA TRAMA, L’AMORE CHE SFIDA IL POTERE
La trama affronta vari temi, tipicamente verdiani: l’amore, lo scontro padre-figlio,politica e conflitto religioso, con l’inclusione di personaggi storici come Rodrigo, il marchese di Posa, la regina di Francia ,Eboli. In sintesi Don Carlo si innamora di Elisabetta ma il re Filippo, suo padre, decide di sposarla lui per ragioni politiche.

Don Carlo ed Elisabetta sono gli eredi dei Reali di Spagna e Francia. I due giovani non cederanno mai all’amore ma questo non li salverà. La storia è ambientata alla Corte Asburgica spagnola del 500. Verdi ha composto l’opera ispirandosi al dramma di Schiller e in vent’anni ha fatto cinque  versioni; quella scaligera è la più breve e coerente.

LE SCENE PREDILETTE DA CHAILLY
1) Lo scontro ideologico e politico tra Filippo e Rodrigo (primo atto )
2) Il dialogo drammatico tra Filippo e l’Inquisitore (atto terzo ) in cui il re ipotizza la morte del figlio Carlo come soluzione estrema e chiede se da Cristiano possa immolarlo e se potrà essere perdonato. Scrive il Maestro:”Vi si sente anche la frustrazione di un uomo non amato dalla donna che ha sposato e che invece ama Carlo”.

IL SALOTTO MENEGHINO E I FISCHI AI POLITICI
La politica ha sempre attraversato la storia del Teatro fin dai tempi di Toscanini. Più recentemente si è visto di tutto: dalle uova di Capanna ai fischi a Prodi e Monti e dopo 55 anni il fronte della contestazione si è spostato di qualche metro al di là del marciapiede. Solo i capi di Stato hanno quasi sempre ricevuto la standing ovation. Mattarella nel 2021 fu sommerso dagli applausi e dalla richiesta del bis al Quirinale.  È il caso di ricordare che sempre invece i politici di qualsivoglia partito sono stati contestati in quanto politici.

GLI OSPITI DEL PALCO REALE 2023
Assenti Premier e capo dello Stato , erano presenti cariche istituzionali e vari esponenti dell’arte, dello spettacolo e della cultura. Nel palco reale si sono visti il presidente del Senato Ignazio La Russa con il vice premier Salvini e il Ministro della Cultura Sangiuliano e la ministra per le riforme Istituzionali Maria Elisabetta Casellati con i sottosegretari Gianmarco Mazzi e Vittorio Sgarbi.

Accanto a loro il sindaco di Milano Giuseppe Sala, i senatori a vita Mario Monti e Liliana Segre,il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana e il neo Preferito di Milano, Claudio Sgaraglia.

PASSERELLA DI PERSONALITÀ
In testa a tutti il soprano Raina Kabaivanska che è stata Elisabetta nel 1964 e nel 1969. In platea anche altre cantanti come Ornella Vanoni e Patty Smith. Esponenti del giornalismo ( Natalia Aspesi, Corrado Augias ), architetti famosi ( Stefano Boeri, Mario Botta ) etoile come Nicoletta Manni e Roberto Bolle e tanti altri. Tra i primi ad arrivare in teatro il conduttore radiofonico Linus e la iena Enrico Lucci. Il primo ad essere intervistato dalla Rai il regista spagnolo Pedro  Almodovar (2 Oscar e Leone d’oro alla carriera).

DIRETTA TV
L’opera è stata trasmessa in diretta TV su Rai1 dalle 17.45 e fino alle 22.20 con la regia di Arnalda Canali. Impiegate 10 telecamere, 45 microfoni e un gruppo di lavoro di 50 persone tra cameraman, microfonisti, tecnici audio e video. La Rai ha raccontato anche ciò che accadeva attorno allo spettacolo con i contributi di Milly Carlucci, Bruno Vespa e dal foyer con Serena Scorzoni. Numerosi i broadcaster di tutti i Continenti.

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