A Roma i Vigili urbani non sanno più a chi contestare le multe. Nella capitale è scaduta la convenzione tra il Comune e la Motorizzazione Civile e i vigili urbani non possono più risalire dalla targa al proprietario del veicolo: di conseguenza in alcuni casi potrebbe non scattare la multa e il Campidoglio potrebbe perdere un fiume di denaro. A raccontarlo è il Messaggero.
Cosa è successo
Il nodo nasce dai “rapporti tra l’amministrazione di Roma Capitale e il ministero dei Trasporti, e nello specifico – scrive il quotidiano – la consultazione della banca dati della Motorizzazione civile che per gli agenti della municipale, diversamente dalle altre forze di pubblica sicurezza, è a pagamento. Dal 4 gennaio scorso la convenzione è decaduta e non è stata rinnovata”. Il danno economico sarebbe importante e “si rischia un danno erariale”.
“Mediamente in una città grande come la Capitale in un periodo che va dal 4 all’11 gennaio le multe elevate negli anni sono state 50 mila. Quello che si perde in questi giorni potrebbe dunque ammontare a circa 2,5 milioni”.
I casi in cui non si può procedere con le contravvenzioni sono per esempio “un’auto in doppia fila” o l’autovelox, ma anche “lo sversamento illecito dei rifiuti da parte dei furgoni”.
La denuncia viene da Marco Milani, segretario aggiunto del Sulpl (il sindacato dei vigili). Dal Campidoglio intanto “spiegano che da tempo è stata avanzata la richiesta di far accedere ai sistemi i vigili urbani in maniera gratuita come avviene per le forze di polizia. Dal Comando generale del corpo romano – è scritto ancora – spiegano che le multe possono comunque essere elevate accedendo al Pra. Ma non tutti gli agenti hanno le password e il servizio anche in questo caso è a pagamento” e le informazioni “potrebbero essere parziali”.
Il quotidiano spiega inoltre che “c’è un testo di legge fermo in Parlamento, in base al quale le Polizie locali potranno avere un accesso gratuito”. C’è anche un contenzioso in corso avviato dal Comune di Milano, in attesa dell’esito della Cassazione. Ma perché le forze di polizia hanno accesso gratuito e i vigili urbani no? “I vigili urbani sono alle dipendenze dei Comuni considerati un’amministrazione pubblica – la spiegazione fornita – e non un’amministrazione di ps”. Le tariffe pubblicate per le amministrazioni locali “prevedono un canone annuo di 1.220,25 e 0,406 per ogni singola informazione. Per persone fisiche e giuridiche, associazioni ed enti 2.033,97 all’anno”.
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