Accoltellò 28 volte l’ex compagna e per questo è stato condannato a 19 anni di carcere. Se non fosse che il tribunale di Sorveglianza, su richiesta dei legali dell’uomo, ora ha concesso i domiciliari per motivi di salute.
L’uomo, 54 anni, raccontano le agenzie, era stato condannato per tentato omicidio aggravato dallo stalking, porto e detenzione di armi. Al tutto era stata anche riconosciuta l’aggravante della premeditazione.
La donna, continuano le cronache, si salvò per miracolo. Le coltellate, infatti, la raggiunsero in zone vitali quali collo, viso e addome. Secondo la Procura la donna non morì soltanto grazie alla pronta reazione della vittima e all’arrivo tempestivo dei soccorsi.
Preso atto di tutto questo l’uomo ora, per motivi di salute, ha ottenuto i domiciliari per curarsi e vivrà a casa. Con la madre. La fine pena è prevista nel 2028.
Tutto normale? Tutto giusto? Sicuramente lo sarà dal punto di vista burocratico e giuridico. Non c’è dubbio. Ma siamo davvero certi che sia normale dal punto di vista etico e morale mandare ai domiciliari, qualsiasi motivo di salute sia, qualcuno che accoltellò 28 volte l’ex compagna?
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