Un accumulatore seriale, di cui si erano perse le tracce da due mesi e mezzo, è stato trovato morto in casa sotto un cumulo di oggetti. L’uomo, un 80enne, è stato trovato nella propria abitazione a Foggia. La prefettura aveva attivato il protocollo per la ricerca delle persone scomparse e lo scorso 17 febbraio i vigili del fuoco erano entrati nella sua abitazione ma non l’avevano trovato, anche perché era difficile cercare data l’enorme quantità di oggetti accumulati in casa.
L’hanno cercato ovunque per più di due mesi ma lui era lì, nella sua casa al terzo piano di viale Mazzini a Foggia, morto e sepolto dagli stessi rifiuti e oggetti che trovava per strada e accumulava in casa. Il corpo dell’uomo è stato ritrovato dalla ditta incaricata di sgomberare l’appartamento dal quale i vicini di casa sentivano provenire cattivi odori. Da quella casa, ormai, uscivano soltanto i topi e gli insetti. Da fine novembre di lui non si avevano più notizie. E il 16 febbraio è stata presentata una denuncia di scomparsa dopo la quale la prefettura ha avviato le ricerche.
Il 17 febbraio i vigili del fuoco hanno fatto un primo sopralluogo ma non hanno trovato altro che cianfrusaglie. Per i vigili è stato difficile persino aprire la porta d’ingresso data l’enorme quantità di rifiuti e oggetti che Raffaele, accumulatore seriale, teneva in ogni stanza del suo appartamento di quattro vani, ampio circa 120 metri quadri. Durante questo tentativo, dunque, non è stato possibile individuare il suo corpo. Raffaele, ex giocatore di hockey ed ex impiegato delle Poste, da anni non aveva più rapporti con la sua famiglia: la moglie e due figli. Viveva della sua pensione e aveva un amministratore di sostegno.
Ad accendere i riflettori sul caso è stata la trasmissione ‘Chi l’ha visto?’ che dal primo marzo ha insistito sulla tesi che l’uomo potesse essere ancora in casa. I vicini, esasperati dalla situazione igienico-sanitaria precaria, hanno lanciato numerosi appelli perché ci fosse un intervento delle istituzioni. Ma solo da circa due settimane, su ordine del commissario prefettizio del Comune, una ditta aveva iniziato a svuotare la casa, stanza dopo stanza, fino ad arrivare alla camera da letto. E’ qui che il cadavere di Raffaele è stato trovato: era sotto il letto, semisommerso dagli stessi oggetti che accatastava patologicamente e dai quali non voleva separarsi. Secondo una prima ispezione cadaverica, sarebbe morto per cause naturali. E’ stata comunque disposta l’autopsia.
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