Ha percorso la cultura architettonica contemporanea guardando all’arte, al concettuale, al virtuale: è morto in ospedale a Roma, all’età di 88 anni, Piero Sartogo. A darne notizia è Nathalie Grenon, sua partner nella professione e nella vita.
Chi era Piero Sartogo
Nato nel 1924 nella capitale, dove si laurea in architettura nel 1959, dopo il tirocinio negli Usa nello studio di Walter Gropius, il fondatore della Bauhaus, nel 1971 realizza nella sua città l’edificio dell’Ordine dei Medici, entrato subito nel novero dei monumenti dell’architettura contemporanea. La sua poetica – sintetizzata in numerose pubblicazioni, tra le quali “Immagine Reale e Virtuale”, pubblicata su Casabella in occasione della mostra personale all’Istituto Nazionale di Architettura 1977 – investe ogni scala architettonica, dalla grande pianificazione urbana al design, senza mai perdere di vista la concretezza e le esigenze funzionali dell’opera. Un’idea attorno alla quale costruirà anche la sua attività di docente, alla Facoltà di Architettura di Roma e, come Visiting Professor, alla University of Virginia, la Cornell University, alla University of Pensylvania, alla University of California, alla Columbia University e la collaborazione con riviste specializzate.
Tra le opere l’ambasciata italiana a Washington
Nel 1978 è l’ideatore di ‘Roma interrotta’, l’esposizione ai Mercati di Traiano in cui Sartogo e altri 11 architetti (da James Stirling a Michael Graves, da Leon a Robert Krier, a Robert Venturi) si spingono a ripensare il centro urbano come se la capitale fosse rimasta congelata alla Pianta di Giambattista Nolli del 1748. Dal 1981, con Italian Re-Evolution, il design degli anni Ottanta (esposizione itinerante che è stata nei musei d’Europa ed America), inizia il percorso comune con Nathalie Grenon con cui sarà all’Expo ’85 di Tsukuba, alla Esposizione Universale di Siviglia, alle Colombiadi del 1992, alla Villette di Parigi con l’Imaginaire Scientifique, alla Telecom di Ginevra del 1991 e del 1994, all’Eureka d’Italie a Parigi e Madrid. Tra le opere più celebri, la sede dell’Ambasciata d’Italia a Washington (1993-2001), la Banca di Roma a New York (1994-1996), la Chiesa del Santo Volto di Gesù a Roma (1998-2006). Sartogo e Grenon firmeranno anche gli showroom per Bulgari in tutto il mondo, dalla Fifth Avenue a New York a Kekkay a Tokyo, a Via della Spiga a Milano, ad Avenue Montaigne a Parigi.
Nel 2014 al Maxxi di Roma il racconto del suo lungo percorso creativo in ‘Tra/Between Arte e Architettura’, a cura di Achille Bonito Oliva: una doppia esposizione con la riproposizione, da un lato, di ‘Roma interrotta’ e, dall’altro, la rassegna ‘Piero Sartogo e gli artisti’, con disegni, progetti, foto d’epoca, ma anche opere del tempo, per rievocare il legame operativo tra l’architetto romano e Daniel Buren, Joseph Kosuth, Fabio Mauri, Giulio Paolini, figure fondamentali della ricerca contemporanea. Piero Sartogo ha vinto numerosi premi e riconoscimenti durante la sua carriera, tra cui la Medaglia d’oro ai Benemeriti della Cultura e dell arte, Presidente Ciampi, nel 2005. Per sua volontà e per desiderio della sua famiglia composta da sua moglie Nathalie e dei suoi cinque figli Domitilla Pier Francesco Alina Elica ed Oliva sarà celebrata una messa tra qualche settimana alla Chiesa del Santo Volto di Gesù dove l’arte si fonde in un unicum con l’architettura.
Forse dovresti anche sapere che…