Aggredito davanti casa, è morto un muratore ucraino a Bologna. Giallo sulle ore precedenti il decesso

Roman Matvieiev è stato trovato a pochi passi dalla porta di ingresso del suo appartamento, al primo piano del civico 125 di via Ferrarese in periferia a Bologna, sdraiato a terra, privo di sensi, con una profonda ferita alla testa.

Ieri sera, poco prima delle 21, a scoprire il 40enne, operaio di origine ucraina, è stato un amico, connazionale di 52 anni, che tutti i vicini di casa definiscono ‘coinquilino’, che non viveva con lui in casa, ma nella sua cantina al piano interrato.

Si era creato, in mezzo a cataste di abiti, utensili, pneumatici e scatoloni, un giaciglio con una brandina, un lenzuolo, qualche coperta e l’occorrente per cucinare. Non avendo avuto notizie del 40enne, come raccontano i vicini di casa (che più volte si erano lamentati con l’amministratore di condominio della presenza dell’uomo nelle cantine), ieri sera il 52enne è salito al primo piano e, come ricostruito dagli investigatori della squadra mobile, coordinata nelle indagini dal pm Michele Martorelli, ha trovato l’uomo privo di sensi.

Aveva perso molto sangue, alcune tracce sono state trovate anche sui muri. L’amico ha chiamato la madre di Roman Matvieiev, che lavora come badante in un altro quartiere di Bologna, e lei, a sua volta, ha allertato il 118.

Constatate le gravissime condizioni del 40enne, è stato trasferito d’urgenza all’Ospedale Maggiore dove è morto questa mattina. La segnalazione dell’accaduto è arrivata subito agli agenti della questura che, per tutta la notte, nel caseggiato di via Ferrarese, hanno ascoltato testimoni e cercato elementi utili per ricostruire quanto è successo.

Sul posto anche gli specialisti della scientifica. Il 40enne, incensurato, per un po’ aveva lavorato come muratore: secondo il racconto di un vicino di casa, era stato lui a sistemare la cantina dove viveva l’amico.

“Spesso sentivamo delle urla provenire da casa sua – racconta una anziana che vive al piano rialzato, proprio sotto l’appartamento dove è avvenuta l’aggressione – lo abbiamo anche visto rincasare barcollando diverse volte. Ieri anche ho udito una lite, se non ricordo male era tardo pomeriggio.

Avevamo fatto presente all’amministratore del condominio che non potevamo sopportare le condizioni di degrado di quella cantina, ma ci è sempre stato risposto che il proprietario di quello spazio poteva fare ciò che voleva”.

“Ho visto i lampeggianti dell’ambulanza, riflessi sui vetri delle finestre, ieri sera intorno alle 21 – aggiunge un’altra vicina – quando è stata aperta la porta ho visto Roman a terra. Abitava qui da 3, 4 anni, prima viveva qui la madre. Spesso lo abbiamo sentito urlare. Questa notte abbiamo anche trovato la porta del condominio forzata: manca un pezzo della serratura interna, come se fosse stata scassinata. Forse l’aggressore, per entrare, ha forzato il portone. Lo abbiamo segnalato alla polizia”.

Il 52enne è stato a lungo ascoltato dagli investigatori alla ricerca di informazioni per ricostruire il quadro della vicenda e, soprattutto, cosa è successo nelle ultime ore di vita del muratore ucraino.

Published by
Warsamé Dini Casali