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Aggressione omofoba, ragazzo gay di 18 anni preso a bottigliate dal branco

Accerchiato da cinque giovani, insultato e colpito con una bottiglia di birra, solo perché gay: vittima dell’aggressione omofoba un ragazzo di 18 anni. Ragazzo preso di mira mentre passeggiava con un’amica, lunedì sera, a Grassina, nel comune di Bagno a Ripoli (Firenze). Il giovane ha cercato di ignorare i ragazzi, adolescenti, e si è allontanato da loro ma il gruppetto ha continuato arrivando anche a lanciargli contro una bottiglia di vetro. A denunciare l’aggressione, come riportano oggi i quotidiani locali, è la madre del giovane con un accorato post su Facebook, e la donna non esclude di rivolgersi alle forze dell’ordine.

L’aggressione omofoba

“Non mi fermerò qui”, scrive sui social, “chiederò se ci sono delle telecamere, perché il bullismo omotransfobico è una specifica forma di discriminazione e/o violenza, azioni deliberate da parte di uno o più individui finalizzate a denigrare una persona per la sua reale o presunta identità di genere. Sono veramente arrabbiata che uno/una non possa camminare senza dare noia a nessuno”.

Il sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini replica su Facebook e poi ha incontrato la madre. “Purtroppo il nostro Paese è ancora in attesa di una legge contro l’omofobia – sottolinea il primo cittadino -. Un ritardo che deve essere colmato al più presto. Perché i vuoti normativi sono come l’ignoranza: generano mostri. Voglio ribadire a tuo figlio e a te tutta la mia solidarietà e la vicinanza dell’amministrazione. La vera Bagno a Ripoli non è quella andata in scena quella sera. Episodi simili che fai bene a denunciare perché non possono restare impuniti, non rispecchiano il vero volto della nostra comunità sempre in prima linea per rivendicare i diritti di tutti i suoi cittadini e delle sue cittadine per contrastare ogni forma di discriminazione, a partire da un lavoro incessante nelle scuole”. Casini annuncia per sabato un incontro con associazioni e realtà locali “contro l’omotransfobia”.

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