Alex Marangon “più che buttarsi è stato lanciato da qualcuno da un terrapieno”. E’ l’ipotesi dell’avvocato Nicodemo Gentile, uno dei legali dei familiari del barista di Marcon (Venezia), trovato morto su un isolotto del Piave il 2 luglio scorso. “Seguiremo con la massima attenzione e con dei nostri consulenti tutti gli accertamenti e i sopralluoghi che verranno fatti. Anche perché è necessario capire se ci sono delle situazioni che possono far dire che Alex è caduto o si è buttato da quel terrapieno, se ci sono alberi spezzati, rami, foglie o segni ematici” ha detto all’agenzia Ansa.
“Chiediamo con forza che siano fatte verifiche anche su tutti i soggetti presenti a quel rituale di cura circa l’uso di sostanze che, se venissero riscontrate, avrebbero alterato il loro ricordo e la genuinità delle dichiarazioni” continua il legale. “Continuiamo a pensare – spiega – che Alex era andato in questo posto per vivere un momento intimo di serenità e spiritualità e purtroppo è stato trovato morto con grandi botte alla testa. Ci dispiace – ha concluso – che si continuano a fare accertamenti che invece dovevano essere condotti prima”. (ANSA).
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