Alex Marangon, l’appello dei genitori: “Chi sa qualcosa si metta una mano sul cuore e si faccia avanti”

“Chi sa cosa è successo a nostro figlio Alex, si metta una mano sul cuore e si faccia avanti. Vogliamo sapere la verità”. Questo l’appello lanciato dalle pagine del Corriere del Veneto di Luca Marangon e Sabrina Bosser, i genitori del barista di 25 anni trovato senza vita su un isolotto nel fiume Piave a pochi chilometri dall’abbazia di Santa Bona, a Vidor (Treviso), dove era in corso un raduno sciamanico.

Le parole dei genitori

Alex Marangon, l’appello dei genitori: “Chi sa qualcosa si metta una mano sul cuore e si faccia avanti” (Foto Ansa) – Blitz Quotidiano

“Nessuno si è fatto avanti – osserva il padre Luca -, nemmeno in forma anonima. Non sappiamo, oltre alle persone già note, chi fosse in quella cappella con nostro figlio la notte in cui è stato ucciso”. Per ora si sa ce due persone conosciute su Telegram – il social dove sono state diffuse le comunicazioni sul raduno oragnizzato il 29-30 giugno dai musicisti trevigiani Andrea Zuin e la compagna Tatiana Marchetto nella suggestiva cornice dell’abbazia di proprietà del conte Giulio Da Sacco – accompagnarono Alex Marangon in auto da Marcon (Venezia) a Vidor.

I genitori stanno cercando di mettersi in contatto con loro. L’unico a parlare in questi giorni è stato il musicista e organizzatore Andrea Zuin, che però alla famiglia aveva dato una versione diversa rispetto a quella data agli inquirenti. “Con Zuin ci abbiamo già parlato il martedì mattina prima del ritrovamento del corpo di nostro figlio”, afferma il padre di Alex Marangon. “A noi Andrea ha detto cose diverse rispetto alle dichiarazioni che ha fatto ai giornali – aggiunge -: ad esempio, ci ha detto che non ricordava assolutamente chi lo aveva accompagnato fuori dalla cappella in quanto lui, in quegli istanti, stava suonando. Poi, invece, ha dichiarato alla stampa che Alex è stato accompagnato fuori da due sudamericani”.

“Dove sono finiti questi due?” si chiedono i genitori che sembrano non credere alle versioni fornite, finora, dagli organizzatori dell’evento e cercano disperatamente di mettersi in contatto con qualche altro partecipante. “Nostro figlio è partito da casa sereno – ricorda il padre, ripercorrendo gli ultimi momenti trascorsi con Alex -. Ci aveva detto: ‘Ci vediamo domenica sera e mangiamo la pizza assieme’. Lunedì aveva anche appuntamento con gli amici di Marcon”.

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Gianluca Pace