Pioggia ed esondazioni. Lo spettro alluvione è tornato in Emilia Romagna. Permane l’allerta arancione. A Marzabotto (Bologna) il fiume Setta ha rotto un argine provocando dei crolli che hanno obbligato a lavori di “massima urgenza”. Costantemente monitorati i fiumi Reno ed Enza. Registrati nuovi dissesti in Appennino. I Carabinieri sono andati in ispezione lungo gli argini del fiume Reno: in località Bonconvento sono state approntate attività per l’apertura del Cavo Napoleonico per consentire un migliore deflusso facendo confluire le acque in Po.
Maltempo Emilia Romagna, la regione tranquillizza
Le strade franano ancora e i fiumi fanno paura in tutta la Romagna e specialmente nel Ferrarese. Chiusa ancora una volta la linea ferroviaria Faenza-Marradi con notevoli disagi ai pendolari della tratta nonostante il servizio di bus messo in campo. Ha commentato la vice presidente della regione Irene Priolo: “L’ondata di maltempo sta passando senza generare particolari criticità dal punto di vista idraulico”. Di parere contrario Rita Nicolini capo della Protezione Civile regionale: “Gli argini sono sotto stress. Assistiamo a piogge più tipiche della stagione autunnale. La situazione è più complessa nell’area emiliana, da Piacenza fino al Bolognese. Ci sono anche piene nel Modenese. Abbiamo avuto anche fenomeni di smottamenti nel Parmense dove siamo dovuti intervenire rapidamente per evitare che la situazione degenerasse. Che consiglio posso dare alla popolazione? La primissima cosa è ascoltare le comunicazioni dei comuni e della Protezione Civile. È anche opportuno che i cittadini si iscrivano al canale Telegram Allerta-Meteo EMR. È fondamentale”.
Il Po non preoccupa
Il grande fiume ha allagato alcune zone golenali nella bassa reggiana, allagamenti comunque lontani dagli argini maestri. Tuttavia resta il divieto di avvicinarsi alle sponde e di percorrere le ciclabili interne. Permane il rischio di esondazioni. A Sorbolo il livello dell’Enza ha raggiunto gli 11 metri, per cui è stato necessario chiudere il ponte di Sorbolo.
Chiesto lo stato di crisi in Veneto
Il Piemonte è in allerta per le valanghe, la Liguria col rischio frane. In Trentino una valanga in zona Racines ha ucciso una donna e travolto due escursionisti tedeschi salvati dai soccorritori. Ma è soprattutto in Veneto che le preoccupazioni continuano. Padova è terrorizzata dalla piena ed ha chiuso il circolo della Canottieri. Vicenza è ancora parzialmente sott’acqua ma è stata salvata dai bacini di laminazione.I n Veneto – la regione fino ad ora più colpita – è stata diramata l’allerta rossa per il rischio idraulico. Il governatore della regione Luca Zaia ha firmato il decreto per chiedere a Roma lo stato di crisi. Anche in Lombardia l’attenzione è massima: il lago di Garda, ad esempio ha superato il limite idrometrico. Il maltempo prosegue, tanto che la Protezione Civile ha diramato l’allerta gialla in 15 regioni a partire da giovedì 29: ci si aspetta rovesci diffusi e di forte intensità, temporali e fulmini, grandinate e forti raffiche di vento.