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Allerta in Val Ferret, il ghiacciaio di Planpincieux a rischio crolli: si muovono 80mila metri cubi

Con il grande caldo e i temporali torna l’allerta per possibili crolli di blocchi dal ghiacciaio di Planpincieux, nella Val Ferret, a Courmayeur. Uno dei pochi luoghi di questo genere al mondo monitorati 24 ore su 24, vista la presenza di una vallata turistica alle sue pendici.

Il ghiacciaio di Planpincieux a rischio crolli

A pesare è stato lo zero termico, salito nei giorni scorsi a 4.800 metri di quota. “Le temperature di questi giorni incidono molto. L’assenza di rigelo notturno per il ghiacciaio è una sofferenza terribile”, dice all’ANSA Jean Pierre Fosson, segretario generale della Fondazione montagna sicura, l’ente che tiene sott’occhio, anche grazie a un radar, ogni minimo movimento del Planpincieux. “E’ un ghiacciaio temperato: più fa caldo – spiega Fosson – più gli arriva acqua, più lubrifica la base e più si muove”.

L’obiettivo del monitoraggio è avvisare per tempo il Comune di Courmayeur, che può così decidere quali zone della vallata del Monte Bianco rendere ‘off-limits’ a residenti e turisti. Proprio come successo questa mattina. L’allerta gialla per il maltempo e gli ultimi rilevamenti hanno segnalato uno scenario di 80 mila metri cubi di ghiaccio in movimento e a rischio crollo. Così il municipio ha fatto entrare in vigore l’ordinanza di chiusura di una strada interpoderale, quella di Rochefort.

Via a misure protezione civile

Una piccola porzione della Val Ferret, “nulla che interferisce con l’accesso alla vallata”, sottolinea Fosson. Per il segretario generale della Fondazione montagna sicura, si tratta di una “procedura matematica di protezione civile”. Il piano, elaborato ormai due anni fa con Istituto per lo studio della neve e delle valanghe di Davos (Svizzera), prevede 11 possibili scenari. L’obiettivo è fornire la massima sicurezza predisponendo misure di protezione civile parametrate ai rischi, senza penalizzare in modo immotivato i ristoranti e gli alberghi della Val Ferret, d’estate presa d’assalto dai turisti. Per questo in base volumi di ghiaccio coinvolti, che vanno dai 16 mila agli oltre 800 mila, sono previste misure diverse di protezione civile: dalla chiusura di strade secondarie sino allo stop ai transiti in tutta la vallata, con diversi livelli di ampiezza per l’evacuazione. 

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