Oltre 4.500 fulmini, punte di vento di 104 km/h, 300 interventi dei vigili del fuoco e 500.000 euro di danni solo alle reti paramassi. Sono questi alcuni numeri della tempesta che martedì pomeriggio si è abbattuta sull’Alto Adige lasciando dietro di sé una scia di devastazione.
La tempesta che ha colpito l’Alto Adige
In alcune località si sono registrati ingenti danni alle proprietà, ma anche ai terreni agricoli. Anche per oggi sono previsti temporali, alcuni dei quali si sono già verificati nel corso della mattinata.
“Non si sono registrati danni alle persone. Questo è certamente dovuto, in parte, alle previsioni meteo affidabili ed alla vigilanza dei cittadini, in parte alla fortuna, ma anche al fatto che l’Agenzia per la Protezione Civile svolge un intenso lavoro sotto il profilo preventivo ed operativo”, afferma l’assessore provinciale alla Protezione Civile, Arnold Schuler.
“L’Azienda speciale per la regolazione dei corsi d’acqua e la difesa del suolo può vantare – a partire dal 2022 – 60.978 opere di sistemazione idraulico-forestale e di protezione dalle valanghe”, riferisce Fabio De Polo, direttore dell’Area funzionale Bacini montani della Provincia.
“Non ci sono stati danni gravi alle infrastrutture stradali, ma alcuni alberi caduti hanno danneggiato molte barriere di protezione”, afferma Philipp Sicher, direttore del Servizio strade della Provincia. “Allo stato attuale, l’ammontare dei danni si aggira intorno ai 500.000 euro”, afferma Sicher.
L’assessore alla mobilità, Daniel Alfreider, ringrazia gli operatori e tutti i servizi d’emergenza che hanno contribuito a mantenere sicure le vie di comunicazione e i servizi di mobilità. “A causa dei cambiamenti climatici, le ondate di calore sono sempre più frequenti anche in Alto Adige. Finora nel mese di luglio si sono già verificate due fasi di calore più brevi, con temperature fino a quasi 37 gradi, mentre una molto più pronunciata si è verificata nel luglio dello scorso anno. I climatologi concordano sul fatto che queste ondate di calore diventeranno più frequenti e più forti in futuro”, riferisce il meteorologo Dieter Peterlin.