Amanda Knox è stata ospite a Cinque Minuti, il programma condotto da Bruno Vespa su Rai 1 alle 20:30. La donna, recentemente condannata a tre anni per aver calunniato Patrick Lumumba, accusato ingiustamente dell’omicidio di Meredith Kercher, ha fornito la sua versione ed ha raccontato di essere stata torturata dai poliziotti: “Non ho calunniato nessuno, io sono stata torturata dai poliziotti. Come ha riconosciuto la Corte Europea dei diritti umani, i miei diritti sono stati violati. Io sono una vittima, come lo è Patrick: siamo vittime delle stesse persone e degli stessi fatti”.
Amanda, che oggi ha 36 anni, vuole che la venga riconosciuta, non solo per lei ma anche per i suoi figli, affinché non debbano vivere sotto “questa nuvola scura”. Ha fatto poi riferimento alla vicenda di Chico Forti e tutti “coloro che vanno in carcere ingiustamente”.
Sul caso della morte di Meredith Kercher, la sua coinquilina all’epoca della sua permanenza a Perugia, Amanda Knox ha ricostruito tutta la sua vicenda giudiziaria ed ha dichiarato di non avere certezze su chi abbia ucciso Meredith. Ha detto di credere che ad uccidere la sua amica sia stato Rudy Guede, definita da Amanda Knox una persona già nota per la sua aggressività verso le donne (il riferimento è alla denuncia presentata dalla sua ex ndr).
La Knox ha raccontato che quella notte e tutto ciò che ne è seguito abbiano profondamente influenzato e cambiato il corso della sua vita. “Io ero una studentessa anonima prima di questa cosa e sono diventata la ragazza più odiata nel mondo. Sono stata accusata di omicidio, di calunnia, ho rappresentato tutte le cose brutte che si possono pensare di una donna e adesso, come mamma, sento il peso di questo stigma e sono qua per ribadire che ho detto la verità da sempre. Ho avuto ragione da sempre e sono innocente”.
La giovane americana ha poi parlato del suo rapporto con Raffaele Sollecito: “Io e Raffaele Sollecito abbiamo passato una cosa terribile insieme. Lui è sempre una persona molto importante per me, siamo cresciuti quarant’anni in quattro e quindi sì, siamo vicini anche se siamo lontani”. A detta della Knox, anche Sollecito sarebbe stato torturato dagli inquirenti e come lui sia rimasto sempre al suo fianco, nonostante le pressioni esterne volessero che si allontanasse.
“Lui [Sollecito ndr] è una bravissima persona che, anche dopo una settimana che stavamo insieme prima di tutta questa tragedia, voleva fare sempre la cosa giusta. Le persone facevano pressione su di lui, affinché mi buttasse nella spazzatura, perché mi conosceva appena. Ma lui ha fatto la cosa giusta. Ha detto la verità da subito e voleva sempre stare con me, perché lui sapeva che ero innocente”.
Vespa chiede ad Amanda Knox del suo impegno a favore delle persone che vanno in carcere ingiustamente: “Lei si occupa attivamente di persone che vanno in carcere ingiustamente. C’è un caso che l’ha colpita più di altri?. La Knox ha risposto: “Parliamo di Chico Forti che adesso è finalmente tornato in Italia. Ma è una storia tragica, che è successa anche nel mio paese. Uno dei miei avvocati si occupa proprio di questo caso: speriamo che riuscirà a uscire”.
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