A Casale Monferrato, in provincia di Alessandria, un amministratore di condominio è fuggito con almeno un milione di euro. Soldi che i condomini da lui gestiti avevano versato per pagare le bollette condominiali. E che ora dovranno di nuovo saldare.
Sarebbero almeno seimila i truffati che si sono ritrovati in una maxi assemblea in piazza per decidere il da farsi. E al loro fianco il sindaco Federico Riboldi. I condomini vittime dell’amministratore che si è intascato i soldi delle bollette degli immobili gestiti, prima increduli per quanto accaduto e per il maxi buco da ripianare, passano ora all’azione.
Secondo quanto riporta La Stampa, sarebbe sparito dalle casse condominiali circa un milione di euro (285mila euro per acqua, 581mila per gas e 90mila per teleriscaldamento), in attesa delle fatture di gennaio e febbraio. “Il problema degli insoluti era abbastanza generale, soprattutto per il gas. Per l’acqua, invece, a giugno 2022 la situazione era sotto controllo ma a settembre i primi condomini risultati morosi ricevettero le lettere per le procedure di recupero crediti. A dicembre, gli insoluti erano di 130mila euro, – hanno spiegato i raggirati a La Stampa. – Siamo parti lese, vittime di chi ha mascherato le sue manchevolezze accendendo fidi in banca”.
Tutta la vicenda è finita in commissione consiliare Controllo e garanzia, dove è arrivata anche la difesa dell’amministratore, il quale prima ha dichiarato che “le banche ci hanno tolto i fidi”, e poi aveva parlato “del Covid contratto da suo figlio per ben due volte con pesanti ricadute sulla salute”. Dalla parte dei condomini anche Confconsumatori Aps, pronta ad assistere i cittadini danneggiati, come pubblicato da Casalenews.it. “Risultano gestiti all’incirca 80 condomini – è la nota dell’associazione – e non pagate le utenze relative alle forniture di gas, acqua e teleriscaldamento, oltre altri fornitori, preventivamente riscosse ai condomini, generando un buco pare all’incirca di un milione di euro”.
“I condomini si sono resi conto del fatto solamente alla ricezione di lettere di sollecito a loro recapitare, da parte delle aziende fornitrici delle citate utenze, in cui veniva comunicato loro di essere morosi. L’amministratore nel frattempo si è reso irreperibile – continua. – Ne consegue che i condomini, proprietari e/o inquilini, dovranno provvedere nuovamente al pagamento delle utenze. Nel contempo dovranno nominare, anche solamente provvisoriamente, nuovo amministratore al fine di risalire a quanto ammonta il reale debito”.
“Questa azione non potrà essere probabilmente sufficiente se non affiancata da un’iniziativa, di gruppo, per la tutela dei loro diritti sia in sede penale e civile in quanto vittime di una vera e propria truffa”, è la conclusione di Confconsumatori Aps.
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