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Anche gli stenotipisti, a volte, si arrabbiano. Il 18 gennaio sciopero degli addetti del ministero della Giustizia

Anche gli stenotipisti, a volte, si arrabbiano.  Il 18 gennaio, infatti, raccontano le agenzie che è stato indetto uno sciopero degli addetti ai servizi di documentazione degli atti processuali impiegati al ministero della Giustizia.

Alla base della protesta, proclamata dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti, l’assenza di sviluppi concreti nell’annosa vertenza che coinvolge i circa 1500 fonici, trascrittori e stenotipisti impiegati in condizioni di lavoro “precarie e inadeguate alla delicatezza del servizio prestato con competenza e professionalità”.

Ma cosa fanno gli stenotipisti? Sono quelli che usano la macchina per stenografare. Usando una tastiera speciale, gli stenotipisti sono quelli che riescono a battere a macchina molto velocemente, componendo più tasti contemporaneamente, le varie fasi dell’udienza e non solo.

I motivi dello sciopero

Nulla è seguito, denunciano i sindacati, alle dichiarazioni di intento del ministero annunciate in occasione dell’ultimo incontro del 21 dicembre convocato nell’ambito della procedura di raffreddamento attivata dopo la proclamazione dello stato di agitazione; il dicastero, pur avendo risposto positivamente alla richiesta sindacale di internalizzare tutte le lavoratrici e i lavoratori impiegati nell’appalto, “allo stato non ha ancora dato avvio al processo di internalizzazione, né paventato una precisa e concreta prospettiva temporale per la stabilizzazione dell’occupazione”.

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